Lettera di una mamma alla figlia.. (Una lettera bellissima)


Un giorno, all’improvviso mentre ti starai pettinando, in silenzio o mentre ti infilerai una calza ti verrà in mente un mio gesto e ti ritroverai a sorridere pensandomi. Un giorno, all’improvviso pedalando veloce sotto le prime gocce di una calda pioggia di settembre sentirai un odore arrivarti al naso e risvegliare un ricordo di mestoli e tegami e mi vedrai davanti al fuoco, per un attimo. Un giorno, all’improvviso farai qualcosa che facevo anch’io proprio allo stesso modo in cui la facevo io e te ne meraviglierai moltissimo perché non avresti mai pensato di potermi somigliare così tanto. Un giorno, all’improvviso ti guarderai il dorso delle mani e con il pollice e l’indice ti pizzicherai la pelle , sollevandola e conterai il tempo che impiega a stendersi pensando a quando lo facevi alle mie mani. Un giorno, all’improvviso ti ritroverai stanca, ad abbracciare un figlio mi chiederai scusa per le volte che ho pianto sapendo già che ti son state tutte perdonate. E ti mancherò da fare male.. Ma sarò con te in ogni gesto,  nel muoversi delle foglie, nel frusciare di un gatto nel giardino o nelle orme di un pettirosso sulla neve come solo l’eterna presenza di una madre lo può. (C. Turroni)

Il camionista e il pappagallo.. Divertentissima. (Barzelletta)


Un camionista sta trasportando un carico di galline vive ed è accompagnato dal suo pappagallo.
Caricata una bella autostoppista, alla prima occasione, le infila la mano in mezzo alle gambe.
– MAIALE cosa fai? Come ti permetti….
- Senti bella qui funziona così: o me la dai o scendi…
Questa naturalmente scende e subito il pappagallo..
- MAIALE, MAIALE, MAIALE…
- Smettila o ti spenno.

Dopo un po’ una seconda autostoppista viene caricata e si ritrova una mano sulle tette.
– BRUTTO STRONZO leva subito le mani…
- Senti bella qui funziona così: o me la dai o scendi…
Anche questa naturalmente scende e subito il pappagallo:
- BRUTTO STRONZO BRUTTO STRONZO BRUTTO STRONZO..
Il camionista seccato lo prende e lo scaraventa in mezzo alle galline.

Trascorsi pochi minuti una volante della Polizia li ferma.
– È lei che trasporta galline?
– Bè sì, perché?
– Vorremmo sapere perché le sta seminando in autostrada.
Il camionista allibito si volta e sente il pappagallo che dice: - Senti bella qui funziona così: o me la dai o scendi..

Io?.. Sono fatta così. (Leggetela è molto bella)


Sono fatta di cose che non mi piace mostrare subito, mi piace tenerle per me e conservarle per quando sento, per quando riesco a sentire che,sì, ne vale la pena di mostrarle. Sono fatta di cose nascoste. Mi piace sussurrarle a bassa voce, silenziosamente. Come la dolcezza. E’ estrema. E’ celata nelle parole, negli occhi, nei sorrisi. E’ Dentro, nei sogni. Tace, è radicata dentro. E’ custodita gelosamente. Chi smuove la corazza, la mia corazza fatta di cemento, di dura fragilità , mi fa tremare. Tocca la mia sensibilità, posa una mano sul cuore. Sono fatta di cose nascoste, e ogni piccola cosa mi emoziona. Non mostro facilmente la dolcezza, ma ne scrivo, ne parlo. E’ scritta sulle mani, sulle lacrime, su un abbraccio. E’ tutta lì. Sono fatta di cose nascoste. Come la luna, alla notte. Mi mostro un po’ alla volta. Mi nascondo. Poi, (ri)splendo… (Tiziana Curcio)

Il cacciatore, l'armaiolo e il postino.. (Barzelletta)


Un esperto cacciatore si reca in un armeria per acquistare un mirino di ultima generazione. Il proprietario del negozio gli mostra diversi modelli, ma quello che interessa al cliente è il più costoso.
Talmente costoso che ad un certo punto sembra voler rinunciare all'acquisto.
A quel punto il proprietario oltre a descrivere l'oggetto minuziosamente gli da la possibilità di provarlo.
Escono dal negozio e dice di puntare verso un casolare in aperta campagna:

- Vede quella è casa mia, è esattamente a 4 chilometri da qui!

Il cliente lo prova:
- Effettivamente questo mirino è eccezionale! Sembra di avere la sua casa qui a 10 metri, invece sono ben 4 chilometri!

Il cacciatore continua a guardare verso il casolare quando ad un certo punto vede una donna bionda completamente nuda che gira per casa, lo fa notare al negoziante, che dopo aver guardato la donna, afferma che sua moglie ama uscire dalla doccia in quelle condizioni. Il cacciatore continua a guardare ed ad un certo punto esclama: - Ma c'è anche un uomo nudo!

L'armaiolo guarda e riconosce il postino ed esclama:
- Guardi, il mirino è suo gratis se con due proiettili colpisce mia moglie alla testa ed il postino nelle parti intime!

Il cacciatore prende la mira e risponde:
- SA CHE FORSE CE LA FACCIO CON UN COLPO SOLO?!?

Non è vero che gli uomini sono tutti uguali. Ci sono uomini...


Ci sono uomini e Uomini.
Ci sono uomini forti, ma tremendamente deboli. Sono quelli che devono per forza mostrare qualcosa.
Ci sono uomini deboli, che invece potrebbero stravolgere il mondo, se solo volessero.
Ci sono uomini a cui piacciono le strade facili; ci sono uomini che preferiscono scegliere strade più difficili per una maggiore gratificazione finale.
Non è vero che gli uomini sono tutti uguali.
Ci sono uomini autonomi, indipendenti, responsabili; ci sono uomini irresponsabili, uomini che di tale hanno ben poco.
Ci sono uomini stanchi, delusi, illusi, disillusi che se la prendono con ogni sorta di esemplare femminile. ” Sei bellissima” se ci stai, improvvisamente diventi una poco di buono se non ci stai.
Ci sono uomini che si accontentano di una femmina, altri che invece vogliono una femmina che sia anche Donna.
Ci sono uomini mai cresciuti.
Uomini che urlano durante una partita di pallone; quelli a cui del calcio non frega proprio nulla.
Ci sono uomini che amano l’amore, e sì, sono pochi.
Ci sono uomini che fingere e’ la loro bandiera, che si accontentano del vecchio per paura del nuovo.
Ci sono uomini che amano il sesso e, purtroppo, e l’unica cosa verso cui mostrano interesse.
Ci sono uomini intelligenti; uomini con cui oltre che chiacchierare, puoi parlare davvero perché sono un continuo stimolo per la mente, sono il piacere.
Ci sono uomini sensibili, che sanno aggiustare una giornata con una carezza, che sanno cosa vogliono; altri profondamente indecisi, indifferenti, spenti.
Ci sono uomini che oltre alla strada, guardano ancora il cielo.
Altri che non riescono neppure a vedere ed apprezzare chi le sta di fianco.
Ci sono gli uomini che sono stati traditi, gli uomini che tradiscono.
Uomini che si innamorano di un uomo, uomini che si innamorano di una donna sola, uomini tormentati che non trovano stabilità: allora, si impegnano con una donna e il giorno dopo la lasciano per un’altra.
Ci sono gli uomini semplici, uomini a cui piace leggere, uomini che invece,devono farsi notare a tutti i costi, uomini che pensano di potere tutto, mostrando muscoli e bicipiti.
Uomini che silenziosamente entrano nella tua vita, senza troppo rumore e te la cambiano, ti migliorano.
Con loro impari a fare l’amore, con loro impari ad amare.
Ancora c’è qualcuno che afferma che gli uomini siano tutti uguali?

Nonna e nipote.. (Barzelletta)


Il nipote chiede alla nonna: "Mi racconti come era il nonno da giovane?"

E la nonna: "Ah...caro mio, tuo nonno era un grande sfaticato!
Una volta gli ho chiesto di aggiustare il rubinetto e lui mi ha risposto - E che so' io, mica un idraulico?
- Un'altra volta gli ho chiesto di sistemare una mattonella e lui - E che so' io, mica un muratore?
- Poi però un giorno è tornato a casa e ha visto che era stata aggiustata la porta di casa, allora mi ha chiesto: - Chi l'ha aggiustata?
- E io gli ho detto - E' venuto il figlio del portiere, ma non ha voluto soldi, mi ha chiesto se andavo a letto con lui o se gli facevo una torta - "
"E tu nonna gli hai fatto una torta?"
"E che ero io, mica una pasticciera?!"

Efsa: Attenzione, ecco perchè fa male bere più di 4 tazzine di caffè al giorno..


Lo ha stabilito l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare nel primo studio condotto in Ue sulle conseguenze per la salute dell'assunzione di caffeina. I pericoli riguardano soprattutto le malattie di tipo cardiovascolare.

Bere più di 4 tazzine di caffè al giorno può essere pericoloso per la salute, soprattutto per le donne incinte e i giovani sotto i 18 anni. E' quanto ha stabilito l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nel primo studio condotto in Ue sulle conseguenze per la salute dell'assunzione di caffeina. L'agenzia raccomanda quindi che vengano stabilite le dosi giornaliere massime oltre le quali l'assunzione di caffè diventa "a rischio". I pericoli riguardano soprattutto le malattie di tipo cardiovascolare.

Mai più di 400 milligrammi al giorno. Secondo l'Efsa, per un adulto la dose giornaliera per un consumo sicuro di caffeina è di 400 milligrammi. Considerando che una tazzina di espresso contiene dai 70 ai 100 milligrammi di caffeina, l'autorità europea fissa quindi a 4 il limite massimo di tazzine di caffè da bere al giorno. La dose massima raccomandata per le donne incinte è 200 milligrammi: oltre le due tazzine di caffè si rischia di danneggiare il feto. Per i bambini e gli adolescenti, invece, il consumo di caffeina non dovrebbe superare i 3 milligrammi per ogni chilogrammo di peso corporeo. L'Efsa ha precisato che, specialmente per i più piccoli, attenzione maggiore deve essere riposta nel consumo di bevande energetiche e bibite contenenti caffeina. "Il rischio per la salute non è enorme - ha detto il portavoce dell'Efa - ma c'è. Il messaggio principale è che i consumatori dovrebbero tenere conto delle diverse fonti di caffeina, oltre il caffè". E' la prima volta che i rischi connessi alla caffeina presente in fonti alimentari vengono valutati a livello europeo.

Cosa si nasconde in una tazza di caffè?
I paesi dove se ne beve troppo. In ben 7 dei 13 paesi europei presi in esame dall'Efsa, una parte della popolazione consuma più di 400 mg. A sorpresa, tra i più dipendenti da questa sostanza ci sono i danesi con il 33% degli adulti che ne bevono troppo, seguiti dai Paesi bassi (17,6%), dalla Germania, (14,6%), dalla Finlandia(13,4%), dal Belgio (10,4%), da Svezia (9%) e Francia (5,8%). Nel mondo il paese dove se ne consuma di più è la Finlandia, con una media di 12 chili a pro capite e l'Italia è al dodicesimo posto della classifica con 5,9 chili, dopo Svizzera, Danimarca, Austria. Va sempre considerato che quando si parla di questa sostanza non va solo valutata la tradizionale tazza di caffé, ma tutte le sostanze che contengono caffeina come, ad esempio, il thé, la coca-cola e le barrette di cioccolato.

Lo studio Usa. Sono numerose le ricerche scientifiche che nel tempo hanno preso in esame i benefici di questo alimento. Secondo uno studio della Harvard School of Public Health , il caffè fa bene, ma è l’organismo di ciascuno che determina in base al proprio corredo genetico la quantità giusta di caffeina da assumere. La ricerca ha analizzato analizzando il Dna di 120mila persone hanno individuato 8 diverse mutazioni genetiche che predispongono alcuni a bere di più questa bibita di altre.

Secondo un'altra ricerca della stessa università di Harvard, le persone che consumano fra 2 e 4 tazzine al giorno hanno il 50% di possibilità in meno di avere una depressione grave rispetto alle altre. (Fonte: la Repubblica.it)

2 giugno 1946 La nascita della repubblica italiana..


Il 2 giugno 1946 gli italiani votano il referendum popolare per decidere tra repubblica e monarchia. Il 54,3% degli elettori sceglie la repubblica, con un margine di appena 2 milioni di voti, decretando la fine della monarchia e l’esilio dei Savoia.

La Festa della Repubblica italiana si tiene il 2 giugno in ricordo del referendum attraverso il quale, tra il 2 e il 3 giugno 1946, gli italiani scelsero la forma istituzionale dello Stato tra repubblica e monarchia.

I risultati ufficiali di quella consultazione, per la prima volta nella storia italiana a suffragio universale, furono annunciati il 18 giugno: 12.718.641 di italiani avevano votato a favore della repubblica, 10.718.502 a favore della monarchia e 1.498.136 avevano votato scheda bianca o nulla. Alla luce di questi risultati, il 18 giugno 1946, la Corte di Cassazione proclamò ufficialmente la nascita della Repubblica Italiana.

Nel nord Italia la repubblica vinse in quasi tutti i centri urbani principali, mentre al sud il voto fu quasi ovunque per la monarchia (a Napoli 900 mila voti per la monarchia contro neppure 250 mila per la repubblica; a Palermo quasi 600 mila contro 380 mila); a Roma i voti per la monarchia furono più di quelli per la repubblica, di poco (circa 30 mila schede).

La festa della Repubblica venne celebrata ufficialmente per la prima volta nel 1948 e si festeggiò il 2 giugno fino al 1977, quando a causa della crisi economica fu stabilito che venisse festeggiata ogni anno la prima domenica di giugno (nell’anno precedente, il 1976, la tradizionale parata militare fu annullata a causa del violento terremoto che colpì il Friuli Venezia Giulia il 6 maggio e che provocò quasi 1000 morti). Il 2 giugno come giorno di festa nazionale fu poi ristabilito, insieme alle celebrazioni, dal secondo governo Amato con una legge del novembre 2000, grazie anche all’iniziativa dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Il cerimoniale ufficiale prevede la deposizione di una corona d’alloro in omaggio al Milite Ignoto, all’Altare della Patria, da parte del Presidente della Repubblica, e la sfilata delle forze militari lungo i Fori Imperiali, a Roma. Oltre all’Esercito Italiano, alla parata partecipano anche la Polizia, i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa Italiana e alcuni corpi della polizia municipale di Roma, della protezione civile e della Croce Rossa.

Ricordati di essere felice.. (bellissima da leggere)


Lascia tutto lì, la tavola da sparecchiare, i piatti da lavare, per una volta puoi rinunciare a qualcosa.. Spegni la TV , appoggia quello che hai in mano, interrompi quello che stai facendo, non rispondere se il telefono continua a squillare… Corri , abbraccia il tuo bambino, la tua bambina…. fatevi il solletico fino alle lacrime, baciatevi, sorridetevi, datevi i morsini nelle manine, sulle guance, nel pancino. Cantate a voce alta una canzone impertinente, disturbate i vicini, fate la lotta con i cuscini, tiratevi i coriandoli anche se è Luglio. Poi sedetevi per terra, con le gambe incrociate, mangiate pane e cioccolato, e con le dita sporche e la musarella, abbracciatevi ancora una volta. Nel tempo nessuno ricorderà il disordine di quel giorno, ma l’amore di quel momento resterà come un tatuaggio sul cuore. “ P.S. La foto che vedete ha fatto il giro del mondo. E’ un bambino dell’Iraq che ha perso la madre e la disegna per terra col gesso per poterla ancora abbracciare, in qualche modo. Non sottovalutiamo “MAI” l’importanza di dare amore.

Per una cara amica...(da dedicare ad una persona speciale)


Se potessi trovare una parola, un gesto, una canzone… una cosa qualsiasi per poterti sollevare l’anima, per cambiare le cose che non vanno, per vederti sorridere, non solo con la bocca ma anche con gli occhi, per vederti FELICE, totalmente, senza macchie senza preoccupazioni, senza quel piccolo dolore insistente nel cuore, sarei disposta anche ad andare in un posto lontano magari a prendere una pianta per estrarre una tisana che ne so?
Invece non posso fare proprio niente, niente di niente, se non farti sentire che ti voglio bene e che se sei triste tu son triste anch’io nonostante le mie pagliacciate e la mia allegria apparente, che per fortuna maschera quel senso di impotenza che ho e che mi fa sentire così inutile quando le persone a cui voglio bene sono giù ed io non posso farci nulla!

"Non importa" di Madre Teresa di Calcutta (Bellissima da leggere)


“L’uomo è irragionevole, illogico, egocentrico : non importa, amalo. Se fai il bene, diranno che lo fai per secondi fini egoistici : non importa, fa il bene. Se realizzi i tuoi obiettivi, incontrerai chi ti ostacola : non importa, realizzali. Il bene che fai forse domani verrà dimenticato : non importa, fa il bene. L’onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile : non importa, sii onesto e sincero. Quello che hai costruito può essere distrutto : non importa, costruisci. La gente che hai aiutato, forse non te ne sarà grata : non importa, aiutala. Dà al mondo il meglio di te, e forse sarai preso a pedate : non importa, dà il meglio di te”. (Madre Teresa)

La suora dal medico... Bellissima. (Barzelletta)


Una suora va dal medico:
- “Dottore, dottore.. ho un attacco di singhiozzo terribile, sono già due giorni.. non riesco più a mangiare e men che meno a dormire.”
- “Stia calma che adesso la controllo” -
Terminata la visita le dice:   
- “Ma sorella, lei è incinta!!”-
La sorella si alza immediatamente e presa dal panico esce di corsa dall’ambulatorio.
Un’ora dopo il medico riceve una telefonata dalla madre superiora del convento:
- “Dottore, ma che cosa ha detto a sorella Carmen?” -
“Madre superiora, sorella Carmen aveva un attacco molto forte di singhiozzo e per guarire questa malattia la cura migliore sono dei grossi spaventi e così le ho detto che era incinta. Ha smesso di singhiozzare?” -
Sì, sorella Carmen ha smesso di singhiozzare ma padre Paolo si è buttato dalla finestra…

Un video sulla vita molto commovente.. (Video)



Candid camera: scherzo ai passanti.. Divertentissimo. (Video)



Bimbo che balla la salsa... Troppo forte. (Video)



E Dio creò il papà.. (Bellissima)


Quando Dio creò il papà cominciò disegnando una sagoma piuttosto robusta e alta.
Una angelo che svolazzava sbirciò sul foglio e si fermò incuriosito. Dio si girò e l’angelo “scoperto” arrossendo gli chiese “Cosa stai disegnando?”.
Dio rispose “Questo è un grande progetto”.
L’angelo annuì e chiese “Che nome gli hai dato?”.
“L’ho chiamato papà” rispose Dio continuando a disegnare lo schizzo del papà sul foglio.
“Papà….” pronunciò l’angelo “E a cosa servirebbe un papà?” chiese l’angioletto accarezzandosi le piume di un’ala.
“Un papà” spiegò Dio “Serve per dare aiuto ai propri figli, saprà incoraggiarli nei momenti difficili, saprà coccolarli quando si sentono tristi, giocherà con loro quando tornerà dal lavoro, saprà educarli insegnando cosa è giusto e cosa no.”.
Dio lavorò tutta la notte dando al padre una voce ferma e autorevole, e disegnò ad uno ad uno ogni lineamento.
L’angelo che si era addormentato accanto a Dio, si svegliò di soprassalto e girandosi vide Dio che ancora stava disegnando.
“Stai ancora lavorando al progetto del papà?” chiese curioso.
“Sì” rispose Dio con voce dolce e calma “Richiede tempo”.
L’angelo sbirciò ancora una volta sul foglio e disse “Ma non ti sembra troppo grosso questo papà se poi i bambini li hai fatti così piccoli?” Dio abbozzando un sorriso rispose: “E’ della grandezza giusta per farli sentire protetti e incutere quel po’ di timore perchè non se ne approfittino troppo e lo ascoltino quando insegnerà loro ad essere onesti e rispettosi”.
L’angelo proseguì con un’altra domanda: “Non sono troppo grosse quelle mani?”.
“No”, rispose Dio continuando il suo disegno “Sono grandi abbastanza per poterli prendere tra le braccia e farli sentire al sicuro”. “E quelli sono i suoi occhi?” chiese ancora l’angioletto indicandoli sul disegno.
“Esatto”, rispose Dio “Occhi che vedono e si accorgono di tutto pur rimanendo calmi e tolleranti”.
L’angelo storse il nasino e aggiunse “Non ti sembrano un po’ troppo severi?”.
“Guardali meglio” rispose Dio.
Fu allora che l’angioletto si accorse che gli occhi del papà erano velati di lacrime mentre guardava con orgoglio e tenerezza il suo piccolo bambino. (web)

60 centimetri sono troppi.. (Barzelletta)


C’è un uomo con un pisello di 60 centimetri.
Questi è disperato perché la bestia che possiede in mezzo alle gambe gli reca fastidio e la sua ragazza (dopo una brutta esperienza) si rifiuta di andare a letto con lui!
Così un giorno si decide ad andare dal dottore per esporgli il suo problema; ma il dottore non ha soluzioni e lo manda via.

Sceso per strada incontra un’anziana signora che gli chiede per quale motivo sia triste; così l’uomo le spiega il suo problema e la vecchietta gli dice: – Ho io la soluzione per te! Vai nello stagno qui vicino e invita a cena la rana che troverai.
Se la rana rifiuterà il tuo invito, ti si accorcerà di 10 centimetri! L’uomo così si lascia convincere e trovata la rana le fa la richiesta: – Oh rana, rana, vuoi venire a cena con me? La rana risponde: – No!
In un attimo se lo ritrova 10 centimetri più corto!
Al massimo della felicità l’uomo il giorno dopo torna allo stagno e dice alla rana: – Oh rana rana, vuoi venire a cena con me? La rana risponde:
– No! – come il giorno prima, altri 10 centimetri in meno.
Il giorno successivo ritenta e ancora la rana rifiuta l’invito.

A questo punto l’uomo si fa un paio di calcoli e pensa: – Siamo arrivati a 30 centimetri. Ci vado un’altra volta e siamo a posto..
Così il giorno dopo l’uomo ritorna allo stagno e dice alla rana: – Oh rana, rana, vuoi venire a cena con me? La rana stufa risponde:
– Uhhhhhhhh… allora non hai capito! Ho detto NO, NO e NO!!

Ti auguro la felicità di dimenticare il passato...


e di trovare nuovi inizi.
Ti auguro la felicità delle idee,
l’eccitamento della ragione,
il trionfo della conoscenza,
lo schiarirsi della vista,
l’acuirsi dell’udito,
il protendersi verso nuove scoperte,
il trarre piacere dal passato così come dal presente.
Ti auguro la gioia della creatività.
Ti auguro felicità…
ma non la felicità che si ottiene chiudendo fuori il mondo.
Nemmeno quella di rinnegare il tuo sogno per amor di agiatezza.
Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi.
Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di dare, di correre il rischio d’amare.
Tratta la felicità con gentilezza:
è un prestito.

Si arriva ad un punto della nostra vita in cui si capisce che nulla è per sempre...


Il dolore, la felicità, le amicizie, gli amori, siamo un continuo cambiamento, una metamorfosi interminabile. Ma è proprio questo che ci fa andare avanti, l’essere consapevoli che la nostra vita è una sfida, un’ardua battaglia per la nostra felicità. Come un’araba fenice l’uomo deve rinascere dalle proprie ceneri, riprendere in pugno la propria esistenza e colmare i buchi lasciati da qualcuno che non è più degno di essere al nostro fianco. Ciò che ci blocca, tuttavia, è ciò che il cambiamento può portare. È la consapevolezza di lasciare il certo per l’incerto, l’ora per il poi, la nostra vita per un’altra vita. Ma a cosa serve ancorarsi a qualcosa che non si sente più proprio? A qualcosa che non ci appartiene e che ci fa vivere in un limbo di dolore? A questo punto non bisogna fare altro che osare! Prendiamo il coraggio di fare un grosso respiro e voltare pagina. È questa la vita per me: rigenerazione. (Anna Piccinn)

Buonanotte a te.. (Video)



Il funerale del direttore dell’agenzia delle entrate…(Barzelletta)


Un becchino torna a casa dopo il lavoro completamente esaurito.
Si butta sulla poltrona esausto e la moglie gli chiede il motivo di tale stanchezza:
– Ma avevate così tanti funerali oggi?
– No, c’era un solo funerale.
– Eh.. ma dai, uno solo e tutta questa stanchezza.
– Sì, era il funerale del direttore dell’agenzia delle entrate… il fatto è che quando l’abbiamo sepolto si è diffuso un tale applauso che abbiamo dovuto ripetere la sepoltura altre sette volte.

L'esperienza degli anziani.. (Barzelletta)


Un giovane gallo è arrivato nel pollaio, per affiancare il vecchio gallo. “Domani mattina” dice il galletto “dormi pure tranquillo, che alle galline ci penso io!“.
“Senti” risponde il vecchio gallo, “sii gentile e lasciami almeno quelle più vecchie, sai siamo cresciuti insieme…“.
“Ma neanche per sogno” ribadisce il galletto, “ormai sono io il gallo ufficiale e quindi lasciami lavorare, e stattene pure tranquillo!“.
Il vecchio gallo che non è disposto ad abbandonare così presto, gli fa una proposta: “Senti, facciamo una gara: tre giri di cortile, mi dai dieci metri di vantaggio: se vinco io mi lasci le galline vecchie, se vinci tu, invece, ti prendi tutto il pollaio.“.
Sicuro di vincere il giovane gallo accetta.
Viene data la partenza e dopo un giro sta già per raggiungere il vecchio gallo, quando un colpo di fucile stende secco il galletto e si sente la voce del contadino:
Porca miseria, è già il terzo gallo finocchio che mi vendono!!!

Il nottambulo e il mendicante.. (Barzelletta)


Un tale sta rincasando verso le tre di notte, dopo una allegra serata con gli amici, quando viene fermato da un mendicante, malandato e lacero, che gli chiede l’elemosina di un euro.

 ”Vuoi bere un bicchiere di vino, eh?”
- fa il nottambulo sorridente.
”No, sono astemio!”
“Allora vuoi comperarti da fumare?”
”No, io non fumo!”
”Ho capito, vuoi forse pagarti qualche sveltina con una battona?” 
”Neppure! Io non vado mai a puttane.”
- Il nottambulo lo guarda un po’, poi dice: 
“Senti, invece di un euro te ne dò 100 se vieni per un minuto a casa mia!”
“Eeeeh? A far cosa?”
”Voglio mostrare a mia moglie come vanno a finire i tipi che non hanno nessun vizio!”

Oggi 22 maggio Santa Rita da Cascia. Ecco la sua storia..


[Santa Rita da Cascia si festeggia oggi 22 maggio perchè è proprio in questo giorno che morì nel 1457.]

Rita nacque presumibilmente nell'anno 1381 a Roccaporena, un villaggio situato nel comune di Cascia in provincia di Perugia, da Antonio Lotti e Amata Ferri. I suoi genitori erano molto credenti e la situazione economica non era agiata ma decorosa e tranquilla.

La storia di S. Rita fu ricolma di eventi straordinari e uno di questi si mostrò nella sua infanzia. La piccina, forse lasciata per qualche momento incustodita nella culla in campagna mentre i genitori lavoravano la terra, fu circondata da uno sciame di api. Questi insetti ricoprirono la piccola ma stranamente non la punsero. Un contadino, che nel contempo si era ferito alla mano con la falce e stava correndo a farsi medicare, si trovò a passare davanti al cestello dove era riposta Rita. Viste le api che ronzavano attorno alla bimba, prese a scacciarle ma, con grande stupore, a mano a mano che scuoteva le braccia per scacciarle, la ferita si rimarginava completamente.

La tradizione ci tramanda che Rita aveva una precoce vocazione religiosa e che un Angelo scendeva dal cielo a visitarLa quando si ritirava a pregare in un piccolo sottotetto.

S. RITA ACCETTA DI ESSERE SPOSA
Rita avrebbe desiderato farsi monaca tuttavia ancor giovanetta (circa a 13 anni) i genitori, oramai anziani, la promisero in sposa a Paolo Ferdinando Mancini, un uomo conosciuto per il suo carattere rissoso e brutale. S. Rita, abituata al dovere non oppose resistenza e andò in sposa al giovane ufficiale che comandava la guarnigione di Collegiacone, presumibilmente verso i 17-18 anni, cioè intorno al 1397-1398.

Dal matrimonio fra Rita e Paolo nacquero due figli gemelli maschi; Giangiacomo Antonio e Paolo Maria che ebbero tutto l'amore, la tenerezza e le cure dalla mamma. Rita riuscì con il suo tenero amore e tanta pazienza a trasformare il carattere del marito e a renderlo più docile.

La vita coniugale di S. Rita, dopo 18 anni, fu tragicamente spezzata con l'assassinio del marito, avvenuto in piena notte, presso la Torre di Collegiacone a qualche chilometro da Roccaporena mentre tornava a Cascia.

IL PERDONO
Rita fu molto afflitta per l'atrocità dell'avvenimento, cercò dunque rifugio e conforto nell'orazione con assidue e infuocate preghiere nel chiedere a Dio il perdono degli assassini di suo marito. Contemporaneamente S. Rita intraprese un'azione per giungere alla pacificazione, a partire dai suoi figlioli, che sentivano come un dovere la vendetta per la morte del padre. Rita si rese conto che le volontà dei figli non si piegavano al perdono, allora la Santa pregò il Signore pur di non vederli macchiati di sangue. Poco tempo dopo anche i suoi due figli moriranno di malattia a neanche un anno dalla morte del padre..

Quando S. Rita rimase sola, aveva poco più di 30 anni e senti rifiorire e maturare nel suo cuore il desiderio di seguire quella vocazione che da giovinetta aveva desiderato realizzare.

S. RITA DIVENTA MONACA
Rita chiese di entrare come monaca nel Monastero di S. Maria Maddalena, ma per ben tre volte non fu ammessa, in quanto vedova di un uomo assassinato. La leggenda narra che S. Rita riuscì a superare tutti gli sbarramenti e le porte chiuse grazie all'intercessione di: S. Giovanni Battista, S. Agostino e S. Nicola da Tolentino che l'aiutarono a spiccare il volo dallo " Scoglio" fino al Convento di Cascia in un modo a Lei incomprensibile. Le monache convinte dal prodigio e dal suo sorriso, la accolsero fra di loro e qui Rita vi rimase per 40 anni immersa nella preghiera.

IL MIRACOLO SINGOLARE DELLA SPINA
Era il Venerdì Santo del 1432, S. Rita tornò in Convento profondamente turbata, dopo aver sentito un predicatore rievocare con ardore le sofferenze della morte di Gesù e rimase a pregare davanti al crocefisso in contemplazione. In uno slancio di amore S. Rita chiese a Gesù di condividere almeno in parte la Sue sofferenze. Avvenne allora il prodigio: S. Rita fu trafitta da una delle spine della corona di Gesù, che la colpi alla fronte. Fu uno spasimo senza fine. S. Rita portò in fronte la piaga per 15 anni come sigillo di amore.

VITA DI SOFFERENZA
Per Rita gli ultimi 15 anni furono di sofferenza senza tregua, la sua perseveranza nella preghiera la portava a trascorrere anche 15 giorni di seguito nella sua cella "senza parlare con nessuno se non con Dio", inoltre portava anche il cilicio che le procurava sofferenza, per di più sottoponeva il suo corpo a molte mortificazioni: dormiva per terra fino alla fine quando si ammalo e rimase inferma negli ultimi anni della sua vita.

IL PRODIGIO DELLA ROSA
A circa 5 mesi dal trapasso di Rita, un giorno di inverno con la temperatura rigida e un manto nevoso copriva ogni cosa, una parente le fece visita e nel congedarsi chiese alla Santa se desiderava qualche cosa, Rita rispose che avrebbe desiderato una rosa dal suo orto. Tornata a Roccaporena la parente si reco nell'orticello e grande fu la meraviglia quando vide una bellissima rosa sbocciata, la colse e la portò a Rita.

Cosi S. Rita divenne la Santa della "Spina" e la Santa della "Rosa".

S. Rita prima di chiudere gli occhi per sempre, ebbe la visione di Gesù e della Vergine Maria che la invitavano in Paradiso. Una sua consorella vide la sua anima salire al cielo accompagnata dagli Angeli e contemporaneamente le campane della chiesa si misero a suonare da sole, mentre un profumo soavissimo si spanse per tutto il Monastero e dalla sua camera si vide risplendere una luce luminosa come se vi fosse entrato il Sole. Era il 22 Maggio del 1457.

S. Rita da Cascia è stata beatificata ben 180 anni dopo il suo decesso e proclamata Santa a 453 anni dalla sua morte.

Lo scassinatore e il pappagallo.. (Barzelletta)


Uno scassinatore, furtivamente, s’introduce in un’abitazione. Accende la torcia, da un’occhiata in giro e, vedendo uno stereo e dei CD, s’avvicina e comincia a riporli nel suo sacco.

Ad un certo punto una voce fuori dal normale, quasi disumana dice:” Gesù ti sta guardando”.
Il rapinatore, terrorizzato, spegne la torcia.

Una volta calmato, pensa tra sé e sé: ”Dev’essere stata un’illusione! Lavoro troppo ultimamente!”.
Quindi riaccende la torcia e riprende a rubare.
Ma di nuovo sente quella bizzarra voce intimargli:” Gesù ti sta guardando!”.

Allora l’uomo, deciso a scoprire da dove provenga quella voce, comincia a puntare freneticamente la torcia qua e là, finché non scorge una gabbia con all’interno un pappagallo. Il rapinatore s’avvicina e chiede al pappagallo:” Sai parlare?”.
Questo risponde:” Si, mi chiamo Mosè!
Allora il rapinatore:” Ha-ha-ha! Chi sono quegli idioti che chiamano così un pappagallo!?
Qui l’uccello replica:”Gli stessi idioti che han chiamato Gesù il dobermann che è dietro di te!

Silvio Berlusconi va da un noto cardiologo.. (Barzelletta)


Silvio Berlusconi va per un controllo di routine a farsi visitare da un noto cardiologo.

Alla fine della veloce visita, da gentlemen quali sono, i due si salutano senza addentrarsi in particolari volgari, come il pagamento della parcella.

La richiesta di pagamento infatti arriva a casa di Berlusconi, per posta, successivamente.
Quando vede la fattura, Berlusconi rimane sconcertato: ben 1000 Euro! Per una visita a malapena di 10 minuti; 1000 Euro sono parecchi soldi anche per lui!! Berlusconi prepara un po’ seccato l’assegno e lo invia al professore, accompagnando la somma con queste poche righe:
“Egregio Professore, le rimetto in allegato un assegno di Euro 1000 a pagamento e saldo della sua parcella, come da Lei richiesto. Mi consenta… però, di farle notare, da imprenditore quale sono, che 1000 euro  sono soldi rubati!!!”.

La risposta del Professore arriva qualche giorno dopo: “Ill.mo On. Silvio Berlusconi, ho appena ricevuto il Suo assegno di Euro 1000 e La ringrazio infinitamente. Per quanto riguarda la provenienza della somma… non si preoccupi, la cosa non mi interessa e, comunque, non ne faro’ parola con nessuno!!

Svolgimento di un tema di un bambino delle medie... (Clicca l'immagine)



Il pappagallo che ha vissuto in un bordello.. (Barzelletta)


Una signora voleva un animale domestico per farle un po’ di compagnia mentre i figli erano a scuola e il marito al lavoro.

Dopo averci pensato un po’ decide di scartare cani e gatti perché danno troppo da fare.

Meglio un bel pappagallo che sa anche parlare.
Però c’è un problema: costano tutti un sacco di soldi!
Ma un giorno, per caso, ne vede uno esposto in un negozio, che costa solo 25 euro.
Fantastico! Entra e lo compra.

Mentre sta per pagare, il commesso le dice:
“Senta Signora, devo però dirle una cosa imbarazzante… sa, non è un caso che costi così poco… il fatto è che sto pappagallo ha vissuto fino ad ora in un… bordello”.
Ma è talmente bello che la signora decide di comprarlo ugualmente.

Arriva a casa, lo piazza nella sua gabbia in salotto e aspetta con pazienza che dica qualcosa.

Il pappagallo si guarda un po’ attorno, studia la stanza e la sua nuova padrona e alla fine dice:
“Ok, nuova casa, nuova maitresse”.
La signora si imbarazza un po’ ma poi ci ride sopra. In fondo non ha detto niente di così sconveniente.

Tornano a casa le figlie da scuola e il pappagallo, dopo averle squadrate:
“Nuova casa, nuova maitresse, nuove ragazze”.
Le ragazze si guardano allibite, ma poi si uniscono alle risate della madre.

Alla sera torna a casa il marito.
Il pappagallo lo guarda bene, guarda ancora madre e figlie e dice: “Nuova casa, nuova maitresse, nuove ragazze, ma gli stessi vecchi clienti… ueilààààà Danilo, come va ?!”

Quando una donna è stanca..


“Quando una donna è stanca, ha girato la clessidra e ha deciso di riprendersi il suo tempo, dandosi del tempo, quando una donna è stanca, la vedi svuotata, illusa, delusa. Si è accorta che la sua strada è vuota, che in quella percorsa non c’è nessuno, non ci è mai stato nessuno. Quando una donna è stanca di tutto, te ne accorgi subito, non la vedi più con quella armatura che indossava ogni giorno, quella del sorriso, della spensieratezza, della felicità illusa, non la vedi più riempire i vuoti degli altri, senza mai riempire i suoi, non la vedi più vivere a cento all’ora senza più accettare la quotidianità noiosa, non è più un trofeo, da alzare e conquistare. Quando una donna è stanca ha deciso di cominciare a camminare, di guardare la realtà e indossarsela sulla pelle, e se gli racconti una favola, diventa più stanca. I suoi giorni sono diventati tutti uguali, maledettamente uguali, noiosi, non cerca neanche più un motivo bugiardo per svegliarsi la mattina, anche piccolo.. Rassegnate le vedi lì, ogni giorno più forti senza più donarsi al prossimo di turno, senza più la voglia disperata di trovare un emozione. Abbiamo ucciso le donne e le favole che stavano dentro di loro, le abbiamo viste sorridere e il sorriso glielo abbiamo tolto, le abbiamo viste donarsi e le abbiamo tradite, e adesso che sono senza più quella armatura che le rendeva forti, felici e spensierate, le lasciamo lì, con il nostro egoismo, accusandole che non sanno più sognare, che non sanno più amare, quando già lo facevano prima. Quando una donna diventa stanca, ha deciso di girare la clessidra, di riempire il suo tempo, e il mondo lo lasciano agli altri, senza più credere che ci possa essere altro. Hanno deciso di essere donne, mettendo da parte i sogni, il futuro e le speranze, hanno deciso di difendere la loro dignità, di non farsi calpestare, di essere se stesse, hanno deciso di chiamarsi per nome, di riprendersi, di amare ancora, ma solo ciò che hanno messo al mondo. Silenziose, straziate dalla vita sono diventate come le foglie d’autunno, si sono staccate dal loro albero e hanno deciso di non amare più nessuno, si fanno trascinare dal vento, senza più la voglia di costruirsi un destino, perchè hanno capito che il destino non possono truccarlo. Perchè si può essere donne senza essere mogli, si può essere donne rimanendo mamme, si può essere donne senza essere prede. Si può essere semplicemente donne, stanche, senza più nessuno da amare. Ma donne…”

Una bambina chiese alla mamma: perchè piangi?..


Mamma perchè Piangi ? Perchè sono una donna.. gli rispose.

Non capisco disse la bambina.
La mamma la strinse a sè e le disse: capirai quando sarai una donna.

Più tardi la bambina chiese al papà: Papà perchè la mamma piange?
Tutte le donne piangono senza ragione, fu tutto quello che il papà seppe dirgli.
Divenuta adulta, chiese a Dio:
Signore, perchè le donne piangono così facilmente?
E Dio rispose:
Quando l’ho creata, la donna doveva essere speciale.
Le ho dato delle spalle abbastanza forti per portare i pesi del mondo e abbastanza morbide per renderle confortevoli.
Le ho dato la forza di donare la vita, quella di accettare il rifiuto che spesso le viene dai suoi figli.
Le ho dato la forza per permetterle di continuare quando tutti gli altri abbandonano, quella di farsi carico della sua famiglia senza pensare alla malattia e alla fatica.
Le ho dato la sensibilità di amare i suoi figli di un amore incondizionato, anche quando essi la feriscono duramente.
Le ho dato la forza di sopportare il marito nelle sue debolezze e di stare al suo fianco senza cedere.. E finalmente, le ho dato lacrime da versare quando ne sente il bisogno.

Vedi figlia mia, la bellezza di una donna non è nei vestiti che porta, nè nel suo viso o nella sua capigliatura..
La bellezza di una donna risiede nei suoi occhi.
E’ la porta d’entrata del suo cuore ; la porta dove risiede l’amore. Ed è spesso con le lacrime che vedi passare il suo cuore.

La coppia di sposi e le nozze d'argento.. (barzelletta)


Una coppia sta festeggiando le nozze d’argento e contemporaneamente anche i 60 anni di vita. Durante la festa appare una fata che dice alla coppia: “come premio per i 25 anni di fedeltà vi concedo un desiderio a testa”.

La moglie entusiasta esclama “voglio fare un viaggio attorno al mondo con mio marito”
… subito dopo la fata, dato un tocco con la bacchetta magica, fa apparire i biglietti aerei e i voucher per gli alberghi. Il marito ci pensa un attimo poi rivolto alla moglie: “questa situazione e molto romantica, ma questa chance c’e solo una volta nella vita, quindi scusami cara, ma il mio desiderio e questo: avere una moglie di 30 anni piu giovane”.

La moglie rimane scioccata, ma un desiderio e’ un desiderio, e quindi la fata lo accontenta: da un colpo di bacchetta e zac! l’uomo diventa un novantenne! MORALE: gli uomini sono stronzi, ma le fate sono femmine.

Il pozzo dei desideri.. (barzelletta)


Per l’anniversario di matrimonio una coppia fa un viaggio in Germania.

Mentre attraversano la Selva Nera, vedono un’indicazione che dice:
“Pozzo dei desideri.”

La moglie tutta eccitata dice al marito:
“presto presto, andiamo a vedere di cosa si tratta..”

Arrivano al pozzo, Si fermano e leggono le istruzioni:
Benvenuto visitatore, qui puoi esprimere qualsiasi desiderio previo lancio di una moneta nel pozzo.

E il marito getta una moneta nel pozzo esprimendo un desiderio.
Poi la moglie fa lo stesso, ma, mentre si sporge, perde l’equilibrio, precipita e annega.

Ritornando all’automobile, l’uomo commenta: “Però… funziona davvero!

Marito e moglie e 5 mesi d'astinenza.. (Barzelletta)


Il marito fuori per lavoro.. finalmente torna a casa dopo 5 mesi. Cinque mesi che non vede la moglie. Arriva a casa a sera inoltrata, parcheggia  scende dalla macchina e il suo ingrifamento aumenta, e grida: -“5 mesi che non la vedo, 5 mesi che non mi vede”.
Entra in casa, sale le scale e ancora più ingrifato urla: -“Cara 5 mesi che non ti vedo, 5 mesi che non mi vedi”.
Entra in camera da letto al massimo ingrifamento, prende la moglie la sbatte sul letto e PATAPIM PATAPAM, e dall’altra parte della stanza i vicini:
-“Ma insomma, la vogliamo finire, 5 mesi.. e tutte le notti la stessa storia”.

Pensioni: cade la maschera a Renzi: "Restituiremo solo una


Sentenza pensioni, Corte costituzionale: via libera al rimborso delle pensioni.

Ma Renzi dice no!..  Cade la maschera al premier: "Restituiremo le pensioni, ma solo una parte." terremo conto della sentenza della Consulta, ma anche del bilancio.

Restituiremo i soldi: a metà. Lo dicono e non è uno scherzo. Dopo il pasticciaccio delle pensioni censurato dalla Consulta, Renzi e i suoi ministri sembrano voler comunque tirare dritto. «Non interveniamo sulle pensioni. Il governo non metterà le mani nelle tasche degli italiani, non toglieremo niente a nessuno. Il governo Monti ha bloccato l'indicizzazione. Questo blocco è stato giudicato incostituzionale. Ormai ci troviamo a risolvere i problemi provocati da altri». Dichiarazioni rese sul buco-pensioni dal premier ai microfoni di Radio Anch’io, che ieri mattina hanno dato la stura ad un’altra serie di proteste. Mentre il presidente del consiglio dei ministri si rifugiava comunque nell’annuncite («ripenseremo il modello di organizzazione delle pensioni: lo faremo nei prossimi giorni e mesi»), si è infine smascherato da sé, affermando che il governo «restituirà una parte dei soldi». Per farlo, «dovrà agire con il limite della sentenza della Corte e il limite del bilancio». Tra i primi a replicare al premier il leader della Lega Matteo Salvini, che affida il suo commento a Facebook: «Renzi dice ”restituiremo una parte dei soldi” tolti ai pensionati. Una parte? Vergogna, la Lega farà le barricate! Restituire tutto a tutti, con lettera di scuse, e cancellare la Fornero. Siamo pronti a bloccare i lavori in Parlamento».

Ma anche dalla sua maggioranza fioccano le perplessità: con inevitabile terrore di ciò in cui potrebbero tradursi forzature del genere presso l’elettorato chiamato, a milioni, al voto entro le prossime settimane: «Ci auguriamo che, sul tema del ripristino della indicizzazione delle pensioni, prevalga nel Governo l'idea di indicare la soluzione definitiva dopo le elezioni» ha dichiarato Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera. «Questo - ha spiegato Damiano - consentirebbe di effettuare la scelta avendo perlomeno ascoltato l'opinione di merito delle Commissioni Lavoro e Bilancio di Camera e Senato, e delle organizzazioni confederali dei pensionati». E magari di evitare spallate dalle urne.

Il consiglio dei ministri, come previsto, è convocato per lunedì prossimo. Al momento l’ordine del giorno non c’è. E forse non è un caso. Nel governo, e anche nel Pd, c’è chi preferirebbe rinviare la soluzione a dopo le elezioni regionali di fine maggio. Per questo non è ancora escluso che lunedì, sul tavolo del consiglio dei ministri, arrivi un testo che parli sì di pensioni. Ma che stabilisca solo i principi generali dell’operazione, senza fissare fin da ora soglie e percentuali, senza dire esattamente quanto sarà rimborsato e a chi. Insomma un decreto ponte per un percorso a tappe. I dettagli arriverebbero dopo, il governo potrebbe fissare un periodo di tempo entro il quale completare tutte le simulazioni del caso.

Può accompagnare solo.. Ahahahha bellissimo. (Video)


La vita.. (Fabio Volo)


Quanto dolore c'è nella vita, è vero, ma quanta vita c'è nel dolore? Anche quando si soffre per amore, in quella morte, in quel dolore, io c'ho trovato un sacco di vita. Non sai dove sbattere la testa, non ci sono medicine per farti sentire meglio c'è solo il tempo, quello biologico, solo lui può curarti. Ma sembra non passare mai e come dice Troisi in un suo film a un amico che gli dice che non ci si ammazza per amore, perché il tempo sistema tutto: "Allora, io ammazzo per impazienza".

I veri eroi sono quelli che ogni giorno si alzano dal letto e affrontano la vita anche se gli hanno rubato i sogni e il futuro. Quelli che alzano la saracinesca di un bar o di un'officina, che vanno in un ufficio, in una fabbrica. Che non lottano per la gloria o per la fama, ma per la sopravvivenza. Sono coraggiosi. Gli eroi veri non stanno a cavallo. (Fabio Volo)

L'asino nel pozzo.. (Bellissimo insegnamento)


Un giorno l’asino di un contadino cadde in un pozzo. Non si era fatto male, ma non poteva più uscirne. L’asino ragliò per ore, mentre il proprietario pensava al da farsi. Finalmente, il contadino prese una decisione crudele: l’asino era ormai molto vecchio e non serviva più a nulla, il pozzo era ormai secco e in qualche modo bisognava chiuderlo. Non valeva la pena sforzarsi per tirare fuori l’animale dal pozzo. Al contrario, chiamò i suoi vicini, perché lo aiutassero a seppellire vivo l’asino. Ognuno di loro prese un badile e cominciò a buttare palate di terra dentro il pozzo.

L’asino non tardò a rendersi conto di quello che stavano facendo con lui e pianse disperatamente. Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l’asino rimase quieto. Il contadino guardò verso il fondo del pozzo e rimase sorpreso da quello che vide. Ad ogni palata di terra che gli cadeva addosso, l’asino se ne liberava, scrollandosela dalla groppa, facendola cadere e salendoci sopra. In questo modo, in poco tempo, tutti videro come l’asino riuscì ad arrivare fino all’imboccatura del pozzo, oltrepassare il bordo e uscire trottando.

Nella vita ti sarà buttata addosso molta terra e ogni tipo di fango.
Principalmente se sarai dentro un pozzo.
Il segreto per uscire dal pozzo consiste semplicemente nello scuoterti di dosso la terra che avrai ricevuto e nel salirci sopra.

La romantica lettera d'amore scritta da un 88enne a sua moglie..


Tutti sognano un amore eterno che duri per anni, ognuno spera di superare le difficoltà avendo qualcuno al proprio fianco, di avere accanto per la vita una persona da amare, un persona di cui fidarsi e che sarà fedele in eterno. E’ proprio un amore senza confini, un amore da favola quello che lega un uomo di 88 anni a sua moglie, quest’uomo da oltre 67 anni è rimasto al fianco di sua moglie amandola e adorandola come proprio come il primo giorno. Quest’uomo non perde mai occasione per dimostrare a sua moglie l’amore che prova ed ha voluto scrivere una commovente lettera in cui raccontare il suo sentimento che ancora oggi, dopo anni e anni di vita insieme, non accenna a spegnersi o a diminuire ma continua a crescere ogni giorno di più. Ecco le commoventi parole scritte da un uomo innamorato  della donna della sua vita:

"Ogni volta che mi fermo per un attimo,
e guardo nei tuoi occhi,
io sento ancora una scintilla,
quella stessa scintilla che ci ha fatto innamorare,
sento ancora nel mio cuore quelle parole
che mi dicevano che eravamo fatti l’una per l’altro,
e che saremo invecchiati insieme.
Lo abbiamo fatto.
Oggi ti vedo bella come il primo giorno in cui ti ho vista.
Te l’ho sempre detto,
quando ti ho visto per la prima volta ho pensato
di essere dinanzi alla donna
più bella del mondo.
Oggi sei ancora la più bella.
Grazie per aver scelto di passare la tua vita con me.
Per te io scalerò le montagne più alte."

Nella vita prima o poi tutto quello che dai ti ritorna.. (bellissima)


Renato non aveva quasi visto la signora, dentro la vettura ferma al lato della carreggiata. Pioveva forte ed era buio. Ma si rese conto che la donna aveva bisogno di aiuto. Così fermò la sua macchina e si avvicinò.

L’auto della signora odorava ancora di nuovo. Lei pensava forse che poteva essere un assalitore: non ispirava fiducia quell’uomo, sembrava povero e affamato. Renato percepiva che la signora aveva molta paura e le disse: “Sono qui per aiutarla, signora, non si preoccupi. Perchè non aspetta nella mia auto dove fa un po’ più caldo? A proposito, il mio nome è Renato.”

La signora aveva bucato una ruota e oltretutto era di età avanzata.

Mentre la pioggia cadeva a dirotto, Renato si chinò, collocò il crick e alzò la macchina. Quindi cambiò la gomma, sporcandosi non poco. Mentre stringeva i dadi della ruota, la donna aprì la portiera e cominciò a conversare con lui.

Gli raccontò che non era del posto, che era solo di passaggio e che non sapeva come ringraziarlo per il prezioso aiuto.
Renato sorrise mentre terminava il lavoro e si sollevava.
Lei domandò quanto gli doveva. Già aveva immaginato tutte le cose terribili che sarebbero potute accadere se Renato non si fosse fermato per soccorrerla. Ma Renato non pensava al denaro, gli piaceva aiutare le persone. Questo era il suo modo di vivere.

E rispose: “Se realmente desidera pagarmi, la prossima volta che incontra qualcuno in difficoltà, si ricordi di me e dia a quella persona l’aiuto di cui ha bisogno.”

Alcuni chilometri dopo la signora si fermò in un piccolo ristorante, la cameriera arrivò e le porse un asciugamano pulito per farle asciugare i capelli rivolgendole un dolce sorriso. La donna notò che la cameriera era circa all’ottavo mese di gravidanza, ma lei non permetteva che la tensione e i dolori cambiassero il suo atteggiamento e fu sorpresa nel constatare come qualcuno che ha tanto poco, possa trattare tanto bene un estraneo. Allora si ricordò di Renato.

Dopo aver terminato la sua cena, e mentre la cameriera si allontanò ad un altro tavolo, la signora uscì dal ristorante.
La cameriera ritornò curiosa di sapere dove la signora fosse andata, quando notò qualcosa scritto sul tovagliolo, sopra al quale aveva lasciato una somma considerevole. Le caddero le lacrime dagli occhi leggendo ciò che la signora aveva scritto. Diceva: “Tieni pure il resto. Qualcuno mi ha aiutato oggi e alla stessa maniera io sto aiutando te. Se tu realmente desideri restituirmi questo denaro, non lasciare che questo circolo d’amore termini con te, aiuta qualcuno”.

Quella notte, rincasando, stanca, si avvicinò al letto; suo marito già stava dormendo e rimase a pensare al denaro e a quello che la signora aveva scritto. Quella signora come poteva sapere della necessità che suo marito e lei avevano di quel denaro: con il bebè che stava per nascere, tutto sarebbe diventato più difficile.. Pensando alla benedizione che aveva ricevuto, fece un grande sorriso. Ringraziò Dio e si voltò verso il suo preoccupato marito che dormiva al suo lato, lo sfiorò con un leggero bacio e gli sussurrò: “Andrà tutto bene..Ti amo.. Renato!”.

L'autobus per il paradiso.. (Barzelletta)


Due trapassati sull'autobus che li porta in paradiso per ingannare il tempo si mettono a chiacchierare.

Uno chiede all'altro:
- "E te come sei morto?"
- "ehh... io son morto congelato e tu?"
- "Io son morto dal ridere"
- "Ma come si fa a morire dal ridere?"
- "Ora ti spiego, credevo che la mi moglie avesse l'amante, arrivo a casa all'improvviso, guardo sotto il letto e non c'è e mi metto a ridere guardo nell'armadio e non c'è e in tanto rido rido, poi guardo sul terrazzo e non c'è e rido rido rido tanto dalla gioia che così sono morto dal ridere"
- "E Bravo.. ma non potevi guardare anche nel frigo.. Che si rimaneva vivi tutti e due"?!?

Il sesso rende felici? Si!.. ma solo se “lo famo strano” ...


Roma, 12 mag – Due anni fa uno studio americano condotto del sociologo Tim Wadsworth della University of Colorado Boulder (negli Stati Uniti) e pubblicato sulla rivista scientifica “Social Indicators Research” aveva svelato che il sesso rende felici solo se si pensa di farlo più degli altri perché il paragone con amici e conoscenti inciderebbe sull’autostima e sulla serenità: dai risultati è infatti emerso che chi dichiara di fare sesso 2-3 volte al mese, ma pensa che i suoi amici lo facciano ogni settimana, ha una probabilità minore del 14% di riportare un alto livello di felicità. Una sorta di competizione dunque, che spingerebbe le persone, senza distinzione di genere, ad indugiare nella carnalità più spesso che si può: per gli uomini sarebbe un modo per riaffermare la propria funzionalità e mascolinità, mentre per le donne una rassicurazione sull’essere desiderate.

Contrordine: un gruppo di esperti ricercatori e scienziati della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, in Pennsylvania hanno smentito, tramite la loro ricerca, anni di credenze popolari e luoghi comuni: fare troppo sesso rende infelici. La sperimentazione è stata pubblicata in questi giorni sulla rivista specializzata Journal of Economic Behavior & Organization. A quanto pare fare più sesso non corrisponde a essere più felici, anzi, dedicare molto tempo all’attività sessuale può avere un effetto boomerang e far ottenere l’effetto opposto. I ricercatori hanno coinvolto nello studio 64 coppie sposate di età compresa tra i 35 e i 65 anni d’età, che sono state poi divise in due gruppi: ad uno è stato richiesto di raddoppiare la propria vita sessuale, all’altro di proseguire nella propria routine. Il periodo di osservazione è durato circa dodici settimane. Durante questo periodo hanno sottoposto, ai soggetti coinvolti nell’analisi, un questionario online in base al quale hanno notato che nelle coppie a cui era stato richiesto di fare più sesso e darsi più da fare sotto le lenzuola, si registravano cali di desiderio tra i due partner e una preferenza a ridurre il numero degli amplessi. Questo perché l’incremento dell’attività sessuale ha in un certo senso compromesso la spontaneità, il romanticismo e il desiderio della coppia. Al contrario, le coppie che hanno continuato a consumare rapporti sessuali come d’abitudine, hanno mantenuto invariata l’attrazione reciproca.

«Il desiderio di avere rapporti sessuali diminuisce molto più velocemente una volta iniziato il sesso», ha dichiarato uno dei ricercatori che hanno condotto questa analisi Tamar Krishnamurti, del Dipartimento di Ingegneria e Politiche Pubbliche. La professoressa ha quindi continuato: «Invece di concentrarsi sull’aumento della frequenza dei rapporti sessuali, su ritmi tipici della prima fase del rapporto, le coppie potrebbero preferire la creazione di un ambiente che renda il sesso più divertente».

Predittivo forse Ivano, interpretato da Carlo Verdone in Viaggi di Nozze, quando si rivolgeva alla provocante moglie con: “Lo famo strano?”. A quanto pare, infatti, la quantità si rivelerebbe un fattore nettamente meno importante rispetto alla qualità: un rapporto ben consumato procurerebbe una soddisfazione nettamente maggiore rispetto al farlo spesso.

Insomma, spesso si crede erroneamente che per salvare una relazione sia necessario incrementare il tempo da dedicare al sesso, oggi sappiamo che questa non è una buona idea perché alla lunga si ha una flessione del desiderio e della passione. È consigliabile invece evitare il lato meccanico del rapporto sessuale spendendo più tempo nella ricerca di ambienti e situazioni maggiormente stuzzicanti e appetibili dal punto di vista sessuale.

Nata la pagina facebook che permette agli utenti iscritti sul network di vendere qualsiasi articolo..


Martedi 12 maggio: facebook lancia una nuova pagina per la vendita di articoli di seconda mano degli utenti.

Facebook come eBay: il social network lancia una pagina dove gli utenti potranno mettere in vendita o cercare articoli di seconda mano postati da altri utenti.

Facebook - Sembra che Facebook stia testando una nuova opzione nel News Feed. Si chiama All Sale Groups e ci mostra una Pagina unificata dove trovano posto gli articoli messi in vendita dai gruppi di utenti di cui facciamo parte e dove viene aggiunta la possibilità di cercare altri gruppi aperti al pubblico. In pratica Facebook ha creato una pagina in stile eBay: qui vedremo gli articoli messi in vendita da altri utenti. Se ricordate all'inizio di quest'anno Facebook aveva incrementato le azioni possibili per gli utenti che fanno parte di gruppi di tipo "acquisto e vendita" dando loro la possibilità di fissare prezzi, luoghi, foto e descrizione degli oggetti nei post relativi. E adesso diciamo che sta espandendo questo concetto.

Al momento questa nuova sezione, per chi è così fortunello da essere vittima della fase di test, si trova nella colonna di sinistra del News Feed, subito sotto la voce Elementi salvati. Questa nuova opzione All Sale Groups mostra tutti gli oggetti disponibili all'acquisto presenti nei gruppi di cui l'utente fa parte in modo da fornire un quadro di insieme di tutto ciò che è in vendita.

All'interno di questa nuova pagina ci sarà anche un motore di ricerca interno che però, essendo un motore di ricerca di Facebook, al momento sembra funzionare solo parzialmente. Ma tanto ci siamo abituati ormai, no? In teoria se questa Search funzionasse dovrebbe essere possibile cercare articoli in vendita nei gruppi pubblici con risultati filtrati in base alla categoria prescelta.

Questa funzione attualmente è in fase di test, ma si vocifera che verrà rilasciata in tutto il mondo nel corso delle prossime settimane. Di sicuro questa mossa non farà piacere ad aziende come Craigslist e eBay: vendere merce direttamente su Facebook evita le spese associate a siti di terze parti e fa sì che gli utenti stiano maggiormente sulla piattaforma. I pro? E' un sistema veloce, economico e più facile rispetto a eBay. I contro? Non esiste ancora nessun sistema per verificare la credibilità di un venditore.

La vera ricchezza. (Bellissimo Insegnamento alla vita)


Un padre molto ricco, volendo che suo figlio sapesse che significa essere povero, gli fece passare una giornata con una famiglia di contadini che lavoravano per lui.

Così il bambino passò 3 giorni e 3 notti nei campi ospite della famiglia.

Di ritorno in città, ancora in macchina, il padre gli chiese:
– Che mi dici della tua esperienza?
– Bene – rispose il bambino.
Hai appreso qualcosa? Insistette il padre.
Si!.. Che noi abbiamo un cane e loro ne hanno quattro, che abbiamo una piscina con acqua trattata, che arriva in fondo al giardino e loro hanno un fiume, con acqua cristallina, pesci e altre belle cose.
Che noi abbiamo la luce elettrica nel nostro giardino ma loro hanno le stelle e la luna per illuminarli.
Che il nostro giardino arriva fino al muro, il loro, fino all’orizzonte.
Che noi compriamo il nostro cibo; loro lo coltivano, lo raccolgono e lo cucinano.
Che noi ascoltiamo CD, loro ascoltano una sinfonia continua di pappagalli, grilli e altri animali.. tutto ciò, qualche volta accompagnato dal canto di un vicino che lavora la terra.
Che noi utilizziamo il microonde. Ciò che cucinano loro, ha il sapore buono del fuoco lento.
Che noi per proteggerci viviamo circondati da recinti con allarme.
Loro vivono con le porte aperte, protetti dall’amicizia dei loro vicini.
Che noi viviamo collegati al cellulare, al computer, alla televisione.
Loro sono collegati alla vita, al cielo, al sole, all’acqua, ai campi, agli animali, alle loro ombre e alle loro famiglie.

Il padre rimane molto impressionato dai sentimenti del figlio.

Alla fine il figlio conclude Grazie per avermi insegnato quanto siamo poveri! Ogni giorno, diventiamo sempre più poveri perché non osserviamo più la natura, che è l’opera grandiosa di Dio.
E ci preoccupiamo sempre di AVERE, AVERE E AVERE SEMPRE DI PIU’, invece di preoccuparci unicamente di ESSERE..

Pensioni: forse a giugno i rimborsi legati al...


recupero dell’inflazione...

L’aumento delle pensioni superiori a 1.500 euro lordi al mese, legato al recupero dell’inflazione, potrebbe arrivare tra giugno e luglio. Per il governo, almeno al momento, sarebbe un obiettivo politico. Su cui incombono ancora alcuni nodi tecnici da sciogliere, a cominciare dai tempi di cui l’Inps avrà bisogno per adeguare i sistemi e disporre il pagamento dei nuovi importi. Ma il governo ormai ha deciso di dare una forte accelerazione alla soluzione del problema aperto dalla sentenza con la quale la Corte Costituzionale ha bocciato il blocco delle pensioni disposto dal governo Monti. Come ha annunciato ieri in un’intervista al Messaggero il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, già questa settimana sul tavolo del consiglio dei ministri arriverà un decreto che introdurrà dei rimborsi «selettivi» in grado di assicurare la «progressività» e la «temporaneità» richieste dalla Consulta. Un’accelerazione imposta anche dalla reazione europea alla decisione dei supremi giudici italiani. Bruxelles, che dopodomani renderà noti i suoi giudizi sulle finanze dei Paesi dell’Unione, metterà l’Italia sotto monitoraggio per gli effetti sui conti della sentenza sulle pensioni. All’impatto sui conti dello Stato sarà legata anche la possibilità per Roma di utilizzare gli spazi di flessibilità. Una questione che preoccupa il governo fino ad un certo punto. «Lavoreremo per rispettare sia la sentenza che gli impegni verso i partner europei», hanno fatto sapere fonti del Tesoro.

I NUMERI Il decreto del governo, come ha spiegato Padoan, sarà sostanzialmente coerente con le indicazioni contenute nel Def e per finanziare il provvedimento verrà utilizzato il tesoretto da 1,6 miliardi già blindato nel documento di finanza. In realtà l’intenzione del governo sarebbe di dedicare alla indicizzazione delle pensioni anche altre risorse da trovare all’interno del bilancio dello Stato facendo salire la cifra. Fino a che punto?

Secondo le simulazioni per dare una risposta adeguata servirebbero almeno 4 miliardi di euro. La soluzione, comunque, potrebbe anche avvenire in due tempi: pagare da subito le pensioni adeguate all’inflazione e rimandare invece alla legge di Stabilità la liquidazione degli arretrati. L’altro elemento di cui ha parlato Padoan è quello della «temporaneità» della misura. La rivalutazione parziale introdotta dal governo Letta, e che prevede una rivalutazione piena fino a 1.500 euro al mese, al 95% tra 1.500 e 2000 euro, al 75% tra 2.500 e 3.000 euro, al 50% tra 3.000 e 3.500 e al 40% oltre, vale per il momento per soli tre anni: il 2014, il 2015 e il 2016.

I nuovi criteri di indicizzazioni «selettivi» e per «fasce» di pensione, potrebbero essere allungati fino al 2018, anno dopo il quale l’indicizzazione sarebbe destinata a tornare piena per tutti. «Apprezziamo che il ministro Padoan, nell'intervista rilasciata oggi al Messaggero, condivida la posizione da noi già tracciata la scorsa settimana sulla gradualità dei rimborsi rispetto alle pensioni di ammontare più elevato», ha spiegato in una nota Scelta Civica, il partito guidato dal sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti. «Per le stesse ragioni di equità», aggiunge la nota, «rilanciamo con forza l'esigenza di tener conto - nei criteri che il Governo riterrà di adottare - anche dei reali anni di contributi versati da ogni pensionato». (di Andrea Bassi. Fonte: Il Messaggero.it)

Tributi: ecco le Tasse più assurde d’Italia che forse non tutti conoscono


Tasse Italiane: dalla nascita alla morte, ce n’è una per ogni occasione. Alcune sono talmente assurde da sembrare incredibili, ma purtroppo sono vere. Questo è quanto emerge dal rapporto di Confesercenti il cui nome non poteva essere più appropriato: Balzelli d’Italia. La relazione raccoglie le 100 tasse più strane, assurde e curiose che imprese e famiglie sono costrette a pagare.

Anche senza il rapporto, sicuramente noi italiani non avevano alcun dubbio in proposito. Per soddisfare la curiosità di tutti, scopriamo insieme qualcuna fra le 100 tasse più assurde d’Italia.

Tassa sull’ombra: se con la sporgenza della tenda di un locale, il proprietario “invade” il suolo pubblico deve pagare l’imposta per occupazione di suolo pubblico.

Tassa sulle paludi: nasce nel 1904 da un regio decreto che prevedeva il pagamento di un contributo per la bonifica delle paludi che diventavano terre coltivabili. Intanto si continua a pagare.

Tassa sulla raccolta dei funghi: anche sui permessi di raccolta di funghi scatta la famigerata imposta di bollo.

L’imposta sui forestieri: è stata reintrodotta di recente una tassa di soggiorno, differenziata per classificazione alberghiera. Ed ora anche il federalismo fiscale sembra non poterne fare a meno.

Gabella sugli sposi (ius primae gabellae): introdotta da alcuni enti locali consiste nel pagamento di un corrispettivo a prezzo unico per poter celebrare il matrimonio in Comune.

Imposta sull’uscita di casa: è la tassa sui passi carrai che ricorda le imposte medievali ma nasce nel 1997. In legge finanziaria il Governo diminuì i fondi all’Anas consentendogli però al contempo di “rifarsi” sui cittadini.

Misteriosa efficienza: nella bolletta elettrica c’è una voce denominata EF-EN, finalizzata all’uso efficiente dell’energia. A che serve? Solo a procurare altri quattrini all’Erario.

Tassa sul tricolore: chi espone la bandiera dello Stato italiano rischia di dover pagare la tassa sulla pubblicità.

A Desio il titolare di un albergo ha esposto davanti all’ingresso il vessillo nazionale e la bandiera blu dell’Unione Europea. Ha dovuto pagare una tassa di 140 euro a bandiera.

Tassa sulla memoria: riedizione potenziata del cosiddetto ‘equo compenso’, dovuto alla SIAE, che grava su vari dispositivi che forniscono tecnologie per copiare ad uso privato CD e DVD musicali e cinematografici, coperti dai diritti d’autore.

Si paga anche per cellulari, smartphone, pc, hard disk esterni, pen drive, ecc.

Tassa sulle centrali fantasma: in bolletta elettrica si paga un fondo come premio ai Comuni che ospitano centrali nucleari pari a un euro ogni 5000 kwh. Peccato che non ci siano centrali nucleari in Italia... E ci fermiamo qui..

Io c'ero!.. (Bellissima da leggere)


Quando si giocava ancora per i vicoli del paese o nelle piazzette sotto casa alla campana, nascondino e palla prigioniera, cantando la filastrocca. Arancio, limone, mandarino e pesca.. Mamma quanti salti e come ero brava..io c’ero e non dimagrivo. Quando bastava che tua madre si affacciasse al balcone, per avvisarti che era ora di risalire a casa. Altro che telefonino o sms, bastava quella voce. E quando ci avevano educato a dare del lei alle persone più grandi di noi, ad alzarci e cedere il posto per rispettare tutti.. io c’ero. Quando si andava in giro con gli amici della piazzetta, per una gita in bici, portandosi dietro il mangiadischi, con tutti i dischi dei Pooh, Franco I e Franco IV che avevano scritto t’amo sulla sabbia e il vento a poco a poco se l’è portato via con sè. E c’ero anche quando si aspettava il compleanno di qualcuno a cui i genitori permettevano di fare la festa in casa, per ballare stretti stretti con quel ragazzino che ci piaceva tanto. Io c’ero.. caspita se c’ero! E quando l’ora di rientro era al massimo alle 19 d’inverno e le 21 d’estate e non c’erano eccezioni o così.. o niente. E quando Natale era con i tuoi, ed anche Pasqua sempre con i tuoi e le vacanze erano solo e sempre con i tuoi. Con quelle tavolate enormi i giorni di festa, con la letterina scritta sul biglietto pieno di porporina sotto il piatto del babbo ed io che piccola mi mettevo sulla sedia a recitare la poesia imparata per l’occasione a scuola. C’ero quando la televisione era solo in bianco e nero ed i canali erano solo due, con i grandi sceneggiati ed il varietà del sabato sera, tutti davanti alla TV, se non si era piccoli…altrimenti tutti a letto dopo Carosello. Come dimenticare. E le stelle stanno a guardare, La cittadella, I Promessi sposi, David Copperfield..tutti rigorosamente in bianco e nero, senza nessun effetto speciale a parte quello che ti prendeva al cuore. Io c’ero…e ricordo tutto con piacere anche se allora alcune cose mal le digerivo. Io c’ero! e voi.. dove eravate?!? (web)

Festa della Mamma: Origini e significato ieri e oggi...



C'è da dire che la festa della mamma ha origini antichissime, poiché già gli antichi Greci dedicavano alle loro genitrici un giorno dell'anno, festeggiando la dea Rea, madre degli dei.

Ma quando si festeggia la Festa della Mamma da noi? Con l'arrivo del mese di maggio, questo diventa uno dei quesiti più gettonati in occasione dei festeggiamenti della figura del genitore femminile che riunisce figli piccoli e grandi intenti a celebrare in un giorno ben preciso dell'anno l'amore, la riconoscenza e la forza della propria madre.
Inutile sottolineare quanto sarebbe bello ed opportuno riservare ogni giorno della nostra vita un pensiero d'affetto e di augurio alla propria madre, ma la Festa della Mamma può rappresentare anche l'occasione per ricongiungerci alla donna che ci ha messo al mondo, lasciando spazio ai sentimenti e sottolineando il vero significato che oggi, rispetto al passato ha acquisito l'immagine della madre.

In merito alle origini italiane della Festa della Mamma, possiamo riconoscere due differenti date ma anche due paternità differenti che sottolineano anche le due anime ed i due significati di questa celebrazione molto sentita: quello profano e quello più religioso.

Nel 1956 ad avanzare la proposta della Festa della Mamma come ricorrenza da mettere in calendario era stato il sindaco di Bordighera, Raul Zaccari, in collaborazione con i floricoltori anche al fine di dare una spinta alla loro attività.
L'anno seguente fu Don Otello Migliosi a ricalcare l'importanza anche religiosa della madre.
Nel 1958, la Festa della Mamma ottenne ufficialmente la sua data in calendario inizialmente fissata all'8 maggio.

In riferimento ai significati di questa celebrazione annuale, dunque, oggi si ritorna probabilmente a dare maggiore importanza all'aspetto prettamente profano dell'evento, ma è importante riconoscerne sempre le sfumature sociali e culturali che hanno contribuito all'evoluzione dell'immagine stessa della madre, prima di tutto in quanto donna. Un ruolo, quello dei giorni nostri, che è cambiato nettamente rispetto alle epoche passate, rafforzandosi ulteriormente e riempiendosi di maggiore orgoglio e meno pregiudizi.

Ma la mamma di tutte le Feste della Mamma così come è giunta fino a noi, festeggiata la seconda domenica di maggio, è nata in America. Negli Stati Uniti la festività nacque legata ai movimenti sociali. Nel 1870 l'attivista Julia Ward Howe propose l'istituzione del Mother's Day: un'occasione per riflettere sull'inutilità della guerra, a favore di una pace duratura. Poi, sulla stessa linea, Anna M. Jarvis si batté per l'istruzione di una festa in onore delle vittime della Guerra Civile americana. Dopo la morte della madre l’attivista si batte' per una festa nazionale dedicata a tutte le mamme. E nel 1908 nella sua parrocchia, a Grafton, venne celebrata la prima festa della mamma. L'anno seguente a Filadelfia. Qualche anno dopo, nel 1914, l'allora presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson istituì il "Mother's Day". E per convenzione si decise di celebrare tutte le mamme americane la seconda domenica di maggio.

Anche quest'anno in occasione della Festa della Mamma 2015 - che ricorrerà il prossimo 10 maggio - possiamo considerarla come una giornata da dedicare ai ringraziamenti alla donna che più di ogni altra persona al mondo è capace di offrirci cure ed amore. Un'occasione per farla sentire amata ed importante proprio nel giorno a lei dedicato, senza però dimenticare di rinnovare ogni giorno i nostri sentimenti per lei. (Posted By Beppe Tardito on 06/05/2015)


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