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All'amore, a quello come dico io...

Un tempo sarebbe stato facile amarmi. Ero dolce. Credevo nelle promesse, nelle parole. Giustificavo tutto, anche il male che sentivo e non ammettevo. Mi prendevo la colpa, anche se non la capivo. Pur di non perdere chi amavo, sopportavo ogni mancanza, anche quando mancavo io e non sapevo più ritrovarmi. Abbracciavo senza chiedere nulla in cambio. Ero indifesa. Da proteggere. Da distruggere. Oggi è difficile amarmi, restarmi accanto. Rispettare i miei spazi, comprendere i miei silenzi, la mia indipendenza, il mio bisogno di vivere e di costruire usando solo le mie forze. Io che del mio equilibrio cercato, sofferto e trovato ne faccio un vanto da gridare al presente ogni giorno.Io che credo nell’Amore molto più di ieri. Amore che non ha nulla a che fare con le briciole, con l’arroganza, con l’assenza, con l’infedeltà. Oggi è difficile amare la donna che sono diventata. Dopo i sogni sfumati, le ali spezzate, le labbra spaccate. Sicura delle mani da stringere che vorrei e degli occhi che non vorrò più incrociare. È difficile. Forse è impossibile. Sicuramente è raro incontrare un’anima che ci ami oltre noi stessi, dove fingiamo di essere forti mentre imploriamo gli abbracci di chi possa amarci sapendoci fragili e imperfetti. Io dell’amore non so molto, forse. Non posso insegnarlo. Ma so che ha a che fare con il rispetto. E con le scelte che non s’impongono, ma si costruiscono. Insieme. Quando si diventa l’unica scelta e mai un’opzione tra tante. Alla ragazza che sono stata devo tanto, soprattutto scuse. Alla Donna che sono, un promemoria: ricordati delle tue ali, ricordati di te. All'amore, a quello come dico io.
(Gabriel Garcia Marquez)

LA LEGGENDA DELL'ONDA E DEL MARE

Un giorno l’onda chiese al mare: – mi vuoi bene?. Ed il mare le rispose: – Il mio bene è così forte che ogni volta che t’ allontani verso la terra io ti tiro indietro per riprenderti tra le mie braccia. Senza te la mia vita sarebbe insignificante. Sarei un mare piatto, senza emozione. Tu sei l’ essenza del mio esistere. L’onda fu felice. Tra le braccia del mare. Facendo finta, ogni volta di volare via, per dare quel senso di precarietà alle cose, per renderle preziose. Ed ogni volta il mare la riprendeva, con le sue braccia grandi, per riportarla a sé. Raccontano che una notte la luna illuminava il mondo, e l’onda bianca lentamente, in un ballo infinito, scivolava tra un prendersi e un lasciarsi, col mare che stendeva le braccia per poi ritirarle, facendo finta a volte di non poterlo fare, perché l’onda potesse assaporare anch’ essa quella precarietà che rende le cose preziose. L’onda ed il mare sono ancora lì, nel gioco infinito delle emozioni. E fanno finta che sarà l’ultima volta che l’onda partirà verso la terra, per non tornare più, ma poi, alla fine, è più forte su tutto il bisogno di riprendersi. Nel sogno di un bene senza fine. (T. Kospan)

Vignetta

Chi ci Pensa... (Di: Bruno Ferrero)

Due pesci rossi vivevano in un vaso di vetro. Nuotando pigramente in tondo avevano anche tempo per filosofare. Un giorno un pesce chiese all’altro: “Tu credi in Dio?”. “Certo!”. “E come fai a saperlo?”. “Chi credi che ci cambi l’acqua, tutti i giorni?”. La vita scorre dentro di noi come un fiume tranquillo ed è un miracolo. Ma facciamo l’abitudine anche ai miracoli. Ogni giorno è un dono tutto nuovo, una pagina bianca da scrivere. Dio ci cambia l’acqua tutti i giorni. Dio non muore il giorno in cui cessiamo di credere in una divinità personale, ma noi moriamo il giorno in cui la nostra vita cessa di essere illuminata dalla radiosità costante, e rinnovata giorno per giorno, da un miracolo la cui origine è al di là di ogni ragione.
(di: Bruno Ferrero dal libro: Il segreto dei pesci rossi)

Quando i genitori invecchiano...

"Lasciali invecchiare con lo stesso amore con cui ti hanno fatto crescere... lasciali parlare e raccontare ripetutamente storie con la stessa pazienza e interesse con cui hanno ascoltato le tue quando eri bambino... lasciali vincere, come tante volte loro ti hanno lasciato vincere.... lasciali godere dei loro amici, delle chiacchiere con i loro nipoti... lasciali godere vivendo tra gli oggetti che li hanno accompagnati per molto tempo, perché soffrono sentendo che gli strappi pezzi della loro vita... lasciali sbagliare, come tante volte ti sei sbagliato tu... LASCIALI VIVERE e cerca di renderli felici l'ultimo tratto del cammino che gli manca da percorrere, allo stesso modo in cui loro ti hanno dato la loro mano quando iniziavi il tuo!!" (di P. Neruda)
Posted by Beppe Tardito on 18/08/2021

Una carezza.. (Di: Clara Lorenzini)

Nella cella di un manicomio personale propinavo a me stessa da inghiottire pillole di bugia a base di estratto di favole irreali. Legata a un letto sottovuoto, i pensieri nella mente cozzavano tra loro e me li sentivo stretti, come i vestiti neri che indossavo in segno dei miei lutti. Mi vedevo (ero) sempre in gara, eternamente in fila per qualcosa, faticosamente a galla per raggiungere ogni cosa. Il mio turno arrivava dopo tutto il resto, quel resto che (io me ne rendevo conto) era meno di zero e valeva poco più di niente. Necessitavo di una medicina in quello stato di demenza, di un elettroshock che desse uno scossone al cuore e di una carezza, di una carezza, di una carezza... che sciogliesse la neve che mi era caduta addosso, cucendomi un cappotto candido che non toglievo manco al cambio di stagione. Quella carezza, un giorno, arrivò travestita da animale, con la maschera da lupo appiccicata al volto che sembrava carnevale. Della quale, però, non provai timore dal centro della mia intima infermità mentale, nemmeno un poco, perché sulla mia anima - immobile e abusata - alitò il secondo fuoco.
(Di: Clara Lorenzini) Posted by Beppe Tardito on 14/08/2021

Siamo perennemente alla ricerca di un....

Siamo perennemente alla ricerca di un equilibrio interiore e poi sistematicamente ci innamoriamo di chi ce lo toglie.  (Beppe Tardito)

"La magia di un abbraccio.." di Pablo Neruda

Che cos’è un abbraccio se non comunicare, condividere
e infondere qualcosa di sé ad un’altra persona?

Un abbraccio è esprimere la propria esistenza
a chi ci sta accanto, qualsiasi cosa accada,
nella gioia e nel dolore.

Esistono molti tipi di abbracci,
ma i più veri ed i più profondi
sono quelli che trasmettono i nostri sentimenti.

A volte un abbraccio,
quando il respiro e il battito del cuore diventano tutt’uno,
fissa quell’istante magico nell’eterno.

Altre volte ancora un abbraccio, se silenzioso,
fa vibrare l’anima e rivela ciò che ancora non si sa
o si ha paura di sapere.

Ma il più delle volte un abbraccio
è staccare un pezzettino di sé
per donarlo all’altro
affinché possa continuare il proprio cammino meno solo”
(da: “Poesie D’Amore E Di Vita.” Pablo Neruda)


Succede a volte, - quando piove e vien giù anche...

Succede a volte,
- quando piove e vien giù anche il cielo -
ch'io mi perda dentro casa mia
o non mi riconosca.
La vita -non me voglia Dio- mi ha intossicata
e come a una condannata, m’ha incappucciato il capo.
Un'incudine di ferro, sono.
Rossa di ruggine
e fredda come il gelo.
Nascondo sotto il letto i macigni e le catene,
o insieme alla sporcizia,
sotto l’acqua della doccia
li lavo via.
E' una pena innata che increspa la pelle,
un disagio ancestrale.
Soffia sulle mie stesse candeline
fiato e colostro,
colostro e fiato.
Nemmeno all'Amore dalle grandi ali,
dalle colonne possenti e scanalate
permetto di sostenermi in questo inabissare.
Piuttosto, mi aggrappo a una vita-surrogato,
a un collage di vecchie foto,
a un aquilone colorato.
Mi rifugio
e chiudo a chiave,
mentre il mio inconscio implora,
- senza pretendere, senza biasimare -
che non mi si lasci andare.
Voglio una mela, Amore mio,
solo una mela,
una mela piccola,
turgida e profumata.
Voglio una mela avvelenata!
Ch'io possa riposare un poco,
fino ad un tuo bacio. (Clara Lorenzini 18.11.2019)

Ho imparato che la vita qualche volta...


Per quanto se ne possa dire... "Ho imparato che qualsiasi cosa accada, o per quanto l'oggi sembri insopportabilmente brutto, la vita va sempre avanti e... il domani sarà migliore. Ho imparato che si può capire molto di una persona dalla maniera in cui affronta queste tre cose: una giornata uggiosa, la perdita del bagaglio, l'intrico delle luci dell'albero di Natale. Ho imparato, a proposito della relazione con i propri genitori, che ci mancheranno quando saranno usciti dalla nostra vita. Ho imparato che semplicemente sopravvivere, è diverso da vivere. Ho imparato che la vita qualche volta consente una seconda chance. Ho imparato che non si può affrontare la vita con i guantoni da baseball su entrambe le mani: si ha sempre bisogno di gettare qualcosa dietro le spalle. Ho imparato che ogni volta che prendo una decisione col cuore, generalmente faccio la scelta giusta. Ho imparato che anche quando non sto bene, non devo stare da sola. Ho imparato che ogni giorno si dovrebbe uscire ed avere contatti con qualcuno. Le persone gradiscono molto un abbraccio, o anche semplicemente una pacca sulle spalle. Ho imparato che ho ancora molto da imparare. Ho imparato che le persone dimenticheranno quanto detto, quanto fatto, ma non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire. " (Maya Angelou)

“Se non comprendi alla perfezione di cosa necessiti, non... (bellissimo racconto)


Ti dissi "Rendimi viva", e tu dicesti "Cammina sul sentiero sino al pozzo nero e lì disseta la tua sete". Io giunsi al pozzo e nel guardare le sue buie profondità non scorsi acqua, ma senza secchio come avrei confermato quel che credevo d’aver visto? Attorno non c’erano mezzi per attingere quel che mi avrebbe dissetata, decisi che non vi sarei scesa, era tanto più grande di me l’impresa, ma ero stanca e confusa e decisi che sarei rimasta a riposare a lungo presso quella fonte irraggiunta. Mi venne incontro un piccolo d’uomo e chiese acqua per sé, riguardai il buio abisso e il coraggio giunse ad animarmi il cuore: "Piccolo aspetta scendo a prenderla!", dissi con una decisione tale da sbalordire anche me. Mi calai negli abissi per cercare la fonte che disseta e nello scendere in basso, sempre più in basso, trovai il nulla, ma alimentai a dismisura la mia voglia di risposte e il pensiero divenne definito e non più annebbiato come sempre lo era stato. “Se non comprendi alla perfezione di cosa necessiti, non potrai mai trovare quel ti occorre, nella mancanza la danza che ti renderà la coscienza di decidere all’evenienza, con piena presenza e perseveranza.” Risalii il pozzo con in mano un pugno di mosche, e quando rividi il piccolo che attendeva speranzoso il cuore mi si strinse in una morsa, come lo avrei dissetato se non avevo niente per lui? Lo presi in braccio, pesava tanto ma non sapeva camminare e lo portai con me, mentre perlustravo la zona alla ricerca di qualcosa per dissetarci, e il passo si faceva sempre più stanco. Ci guardammo attorno, cogliemmo fiori, cantammo amori e trovammo tanti tesori, il piccolo crebbe, e quando io non seppi più camminare fu lui a prendermi in braccio e a continuare il sentiero che avevo iniziato. “Mamma un giorno cercammo insieme acqua e trovammo fiumi d’oro, se tu non avessi camminato sarei cresciuto nei pressi di quel pozzo nero, invece tu per amore scendesti, vedesti e tornasti per portarmi avanti nei passi.” Una mamma è l’inizio di ogni cosa, ma che non resti mai solo e semplicemente l’inizio, una mamma deve essere il sentiero maestro che non impone la sua via, ma che semplicemente diffonde la luce dell’esempio, una mamma è manna quando se stessa non inganna. Il piccolo uomo, solido ormai sui suoi passi, portò la mamma in braccio sino a quando il suo peso non fu più peso e il suo cuore leggero volò alto nel cuore eterno del mondo. Una mamma è manna se non si inganna. (Cleonice Parisi)

Nell'amore non esistono regole... (bellissima da leggere)


Un pomeriggio il cuore gli disse che lui era felice. "Anche se ogni tanto mi lamento," diceva il suo cuore, "lo faccio perché sono il cuore di un uomo e i cuori degli uomini sono così: hanno paura di realizzare i sogni più grandi, perché pensano di non meritarlo, o di non riuscire a raggiungerli. Noi, i cuori, siamo terrorizzati al solo pensiero di amori che sono finiti per sempre, di momenti che avrebbero potuto essere belli e non lo sono stati, di tesori che avrebbero potuto essere scoperti e sono rimasti per sempre nascosti nella sabbia. Perché, quando ciò accade, noi ne soffriamo intensamente." Il mio cuore ha paura di soffrire [...] digli che la paura di soffrire è assai peggiore della stessa sofferenza. E che nessun cuore ha mai provato sofferenza quando ha inseguito i propri sogni.

Nell'amore non esistono regole. Possiamo tentare di seguire i manuali, di controllare il cuore, di avere una strategia di comportamento. Ma sono tutte cose insignificanti: decide il cuore. E quanto decide è ciò che conta. Lo abbiamo provato tutti nella vita. In qualche momento tutti abbiamo esclamato fra le lacrime: "sto soffrendo per una amore per cui non vale la pena". Soffriamo perché pensiamo di dare più di quanto riceviamo. Soffriamo perché non riusciamo ad imporre le nostre regole. Soffriamo inutilmente, perché il seme della nostra crescita sta proprio nell'amore. Quanto più amiamo, tanto più siamo vicini all'esperienza spirituale. I veri illuminati erano pieni di gioia, perché chi ama riesce a vincere il mondo, non ha paura di perdere nulla. Il vero amore è una atto di totale abbandono. (Paulo Coelho)

Pablo Neruda - Ti manderò un bacio con il vento. (Video)



Ti manderò un bacio con il vento
e so che lo sentirai,
ti volterai senza vedermi ma io sarò li
Siamo fatti della stessa materia
di cui sono fatti i sogni
Vorrei essere una nuvola bianca
in un cielo infinito
per seguirti ovunque e amarti ogni istante
Se sei un sogno non svegliarmi
Vorrei vivere nel tuo respiro
Mentre ti guardo muoio per te
Il tuo sogno sarà di sognare me
Ti amo perché ti vedo riflessa
in tutto quello che c'è di bello
Dimmi dove sei stanotte
ancora nei miei sogni?
Ho sentito una carezza sul viso
arrivare fino al cuore
Vorrei arrivare fino al cielo
e con i raggi del sole scriverti ti amo
Vorrei che il vento soffiasse ogni giorno
tra i tuoi capelli,
per poter sentire anche da lontano
il tuo profumo!
Vorrei fare con te quello
che la primavera fa con i ciliegi.

Quando sarai vecchio e sarò vecchia anch’io Quando i miei..


Quando sarai vecchio e sarò vecchia anch’io
Quando i miei biondi capelli saranno bianchi
Nel mese di maggio, nel giardino… al sole,
Scalderemo le nostre vecchie membra tremolanti.

Così i nostri cuori ringiovaniranno… festanti…
E ci sentiremo allora… ancor giovani amanti,
Ed io ti sorriderò muovendo tutta la testa,
E saremo un’adorabile coppia di vecchietti.

Ci guarderemo, seduti sotto il pergolato,
Con occhietti teneri e brillanti.
Quando sarai vecchio e sarò vecchia anch’io
Quando i miei capelli biondi saranno bianchi.

Sulla nostra solita panchina, tutta dipinta di verde
Su quella nostra panchina d’un tempo torneremo a chiacchierare;
Avremo una gioia tenera e dolce,
E chiuderemo spesso la frase con un bacio.

Quante volte ho potuto dirti un tempo…”T'amo”?
Allora con affetto ce lo racconteremo.
Ci ricorderemo di mille cose,
Anche di cose da nulla ma deliziose, e tra esse ci perderemo.

Un raggio, tutto rosa, come una dolce carezza,
Tra i nostri capelli bianchi scenderà, e vi si adagerà,
Quando, sulla nostra vecchia panchina dipinta di verde,
Su quella panchina d’una volta torneremo a chiacchierare.

E come ogni giorno t’amo di più
oggi più di ieri e meno di domani.
Che importanza avranno le rughe del viso?
Il mio amore sarà più forte e più sereno.

Sogno che tutti i giorni i ricordi si sommeranno…
I miei ricordi… tuoi ricordi saranno
Questi ricordi comuni sempre di più… ci uniranno
E senza fine nuovi legami tra noi stringeranno.

E’ vero saremo vecchi, molto vecchi, deboli per l’età…
Ma più forte ogni giorno la tua mano stringerò
Perché, vedi, ogni giorno t’amo di più
Oggi più di ieri e meno di domani!

Di questo caro amore, vissuto come un sogno,
Voglio conservare tutto nel profondo del mio cuore,
E trattenere, se si può, anche la più fugace emozione,
Per riassaporarla poi con più calma.

Io raccolgo tutto quel che vien da lui, come fa un avaro,
Conservandolo con passione per i giorni più lontani.
Io sarò ricca allora d’una ricchezza rara,
Perché avrò conservato tutto l’oro del mio giovane amore.

Cosi di questa felicità vissuta che va a finire
Il mio ricordo me ne restituirà poi la dolcezza;
E di questo caro amore che vivo come un sogno
Ho conservato tutto nel profondo del mio cuore.

Quando sarai vecchio e sarò vecchia anch’io,
Quando i miei biondi capelli saranno bianchi,
Nel mese di maggio, nel giardino… al sole,
Scalderemo le nostre vecchie membra tremolanti.

Il rinnovar l’amor metterà i nostri cuori in festa…
E crederemo di rivivere i giorni felici del passato,
Ed io ti sorriderò muovendo tutta la testa,
E tu mi mi parlerai d’amor con voce tremula.

Ci guarderemo, seduti sotto il pergolato,
Con occhietti lucidi e brillanti.
Quando sarai vecchio e sarò vecchia anch’io,
Quando i miei biondi capelli saranno bianchi!



(Rosémonde Gérard - "L’eterna canzone" - traduzione dal francese di Tony Kospan)

Prendi un sorriso... (Di: Mahatma Gandhi)


Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore,
e fallo conoscere al mondo.

Marilyn Monroe scomparsa il 5 agosto 1962 all'età di 36 anni...


Marilyn Monroe scomparsa il 5 agosto 1962 all'età di 36 anni... (Los Angeles, 1º giugno 1926 – Brentwood, 5 agosto 1962) Ecco alcune delle sue frasi più celebri:

"Lascio agli altri la convinzione di essere i migliori nella vita si può sempre migliorare."

"Sognate in grande, non c'è altro da fare. Per quanto ne sappiamo, ci è concessa una sola occasione, quindi abbandonate le vostre paure e vivete i vostri sogni."

"Le persone dolci non sono ingenue né stupide, né tanto meno indifese. Anzi, sono così forti da potersi permettere di non indossare nessuna maschera. Libere di essere vulnerabili, di provare emozioni, di correre il rischio di essere felici"

"Se sei famosa, la gente crede di avere il diritto di dirti in faccia qualunque cosa, come se questo non potesse ferirti. A volte penso che sarebbe meglio evitare la vecchiaia e morire giovane. Ma vorrebbe dire non completare la propria vita, non riuscire a conoscersi completamente."

"Non è il viso che colpisce, ma le espressioni... non è il corpo che ci piace, ma il modo in cui si muove... non è spesso l'aspetto fisico che ci attrae... ma sono i modi di fare di una persona."

"Gli uomini veri impazziscono per le ragazze che sanno dire di no. Gli stupidi si accontentano delle facili."


"Io credo che tutto accada per una ragione. Le persone cambiano perché tu possa imparare a lasciarle andare via. Le cose vanno male perché tu le possa apprezzare quando invece vanno bene, credi alle bugie perché poi imparerai a non fidarti di nessuno tranne che di te stesso, e qualche volta le cose buone vanno in pezzi perché cose migliori possano accadere."

"Dicono che il denaro non faccia la felicità, ma se devo piangere preferisco farlo sul sedile posteriore di una Rolls Royce piuttosto che su quelli di un vagone del Metrò."

"Il silenzio è l'unica risposta logica da poter dare agli stupidi."

Nessuno può farti sentire infelice se tu non...


glielo consenti.

Una delle esperienze straordinarie ed intense che possano capitare nella vita è l’incontro con una persona che, malgrado abbia attraversato le più terribili vicissitudini, ha ancora il coraggio di sorridere, di amare, irraggiano attorno a sé un’aura speciale di felicità.

Momenti toccanti, che ti restano impressi per tutta la vita e dai quali, nelle situazioni di difficoltà, la mente ed il cuore vola per cercare di capire, di scoprire, di carpire il segreto di uomini e donne, giovani o anziani tanto grandi.

Quante volte, sui libri di storia o nei documentari, abbiamo letto di eroi, martiri, santi che, mentre il mondo infieriva ingiustamente, crudelmente e turpemente su loro, sulle loro esistenze, sui loro fragili corpi, dalle loro bocche, dai loro cuori, dalle loro azioni, dalle loro anime emanava una felicità così profonda, così inspiegabile, così assurdamente divina?

Il loro insegnamento è proprio che nessuno può renderci infelici se noi abbiamo dentro noi stessi la felicità e non lasciamo che gli altri, gli eventi, le avversità, la spengano, la estinguano.

La felicità che portiamo nella nostra essenza è un miracolo divino, un pezzo di paradiso, di gioia eterna che ci illumina dall’interno e ci plasma dando una forma speciale al nostro essere uomini e donne, al nostro modo di pensare e di agire, al nostro stile di vita e di relazionarci con il prossimo.

Inutilmente l’invidia, la gelosia, la cattiveria, la sofferenza frustano la nostra esistenza se siamo capaci di difendere il nostro prezioso tesoro.

Ed anche qualora sopraggiungano, con tutta la loro carica di negatività e di dolore, non riescono ad estirpare la scintilla di felicità che è in noi perchè siamo solo noi che possiamo soffocarla.

Può essere ravvivata o smorzata dai fatti che ci occorrono e dalle persone che ci attorniano, ma mai nulla e nessuno, fuorchè noi stessi, può costringerci a sentirci infelici.

Attenzione, come sempre, l’oggetto della riflessione che stiamo compiendo insieme, non è l’infelicità momentanea, contingente, con la quale, inevitabilmente, tutti dobbiamo confrontarci, ma l’infelicità che sfocia nel taedium vitae, nell’indifferenza, nell’insofferenza, nell’apatia, nella noia, nell’inedia, nell’atarassia… nella morte.

Un’infelicità alle quali solo noi possiamo aprire le porte perchè, da sola, non ha la forza di schiudere i massicci bastioni che difendono il nostro luccicante tesoro di felicità.

Consentire ad un altro di insinuare in noi il veleno dell’infelicità è un modo per arrenderci alla vita, per divenire asserviti morali, schiavi del dolore, dell’angoscia, della paura, della disperazione… che instaurano in noi il loro dominio lasciando rinsecchire i teneri germogli della felicità, della speranza, dell’amore, dell’ottimismo, dell’empatia… (Franklin Delano Roosvelt)

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