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Il piccolo angelo..


C’era una volta un piccolo angelo… L’avevano mandato sulla terra senza dirgli cosa doveva fare, o forse era talmente emozionato che non aveva neppure sentito cosa gli avevano detto, era partito come una freccia, felice di poter finalmente dimostrare di essere diventato responsabile e maturo.
Era talmente emozionato che, una volta aperto il grande portone del Paradiso, non si era accorto che c’erano degli scalini ed era ruzzolato giù, fin sulla terra, con un gran tonfo, Meno male che era caduto in un grande prato, con l’erba morbida e profumata e tanti fiorellini bianchi che ora guardava estasiato. “Ma guarda come sono carini questi fiori sono proprio come quelli che abbiamo noi su nei prati del cielo!!!” Si alzò in piedi, si sentiva un po’ acciaccato, qualche dolorino.. Ma caspita, era caduto da lassù.

Guardò in alto: ma dove era il Paradiso? Pensava proprio che l’avrebbe visto dalla terra, si sarebbe sentito più sicuro, avrebbe potuto salutare i suoi compagni.. Strano, però, dall’alto la terra si vedeva bene, si vedevano le persone, le loro case.
Ogni tanto lui e i suoi amici angioletti scendevano per fermarsi a guardare dietro le finestre delle case. A lui piaceva particolarmente una finestra con i fiori sul davanzale e le tendine ricamate. Quando le tendine erano sollevate potevano vedere una mamma che metteva a letto il suo bambino.. gli cantava delle dolci canzoni, gli raccontava una fiaba e lo carezzava piano. Poi, quando il bambino aveva chiuso gli occhi ed era scivolato nel sonno, spegneva la luce e tornava in cucina. Gli sarebbe piaciuto sapere cosa voleva dire essere un bambino.

Gli angioletti restavano lì, cercando di ascoltare anche loro le fiabe e le canzoni, ma la finestra era chiusa e non si sentiva niente. Il piccolo angelo rimase pensieroso. Cosa doveva fare? Proprio non se lo ricordava. Ah! Se fosse stato attento a quello che gli diceva l’angelo capo! Ora avrebbe cominciato il suo lavoro e sarebbe tornato presto su, nella sua casa di stelle. Ma oramai il guaio era fatto. avrebbe dovuto arrangiarsi! In fondo al prato c’era una casa.. le finestre erano illuminate. Andrò a vedere lì! Pensò il piccolo angelo. Nella casa c’era una luce accesa. Come era solito fare con i suoi amici, piccolo angelo cercò di guardare dentro attraverso i vetri della finestra. Era lì, col nasino incollato al vetro e guardava con tanta attenzione, che la signora che stava leggendo accanto alla finestra si girò a guardare. Le sembrava che qualcuno la stesse spiando. Vide quei due occhioni che la guardavano attenti e quel buffo nasetto incollato al vetro. Fece un sorriso. Poi si alzò e andò alla porta. Piccolo angelo era tutto rosso per l’emozione e non era riuscito neppure a fare un passo: non aveva mai visto una persona vera così da vicino. “Cosa fai bambino qui fuori da solo?” Piccolo angelo si guardò intorno. Come faceva a vederlo? “Ehi, dico a te! Come mai sei solo?” Eh, sì, parlava proprio con lui…. Si guardò addosso: non aveva più la sua bella camicina splendente come la luce. Aveva addosso un paio di pantaloncini stinti, una magliettina leggera e dei sandaletti, ecco perché sentiva tanto freddo!. ”Da dove vieni bambino?” Piccolo angelo non sapeva cosa rispondere: col ditino indicò in alto. La signora guardò e vide le alte montagne lontane. “Da lì vieni? Come hai fatto a fare tutta quella strada da solo?” Piccolo angelo provò a rispondere ma non era capace, da loro non avevano bisogno di parole. Cosa avrebbe potuto dire… vengo dal Paradiso? Non gli avrebbe creduto! “Vieni dentro, ti preparo qualcosa, sei tutto infreddolito e sarai stanco!” Gli portò una cioccolata calda calda e dei biscotti. Oh, era questo che la signora dava al suo bambino… che bontà! “Sai, mi ricordi tanto il mio nipotino che vive lontano” disse la signora. “Sai che faremo? Tu stanotte dormirai qui, domattina ti accompagnerò in macchina a cercare i tuoi genitori. Chissà come staranno in pensiero!” Piccolo angelo scoppiò a piangere. “Perché piangi? Non li hai i genitori?” Piccolo angelo fece di no con la testa. “Allora resterai qui con me, io sarò la tua nonna e tu il mio nipotino” Forse era questo che l’angelo capo gli aveva detto: doveva far felice una nonna e così anche il suo desiderio sarebbe stato esaudito! Piccolo angelo rimase nella casa ed era proprio felice…..ogni tanto guardava in su… ma non vedeva altro che il cielo e le nuvole… Ma sapeva bene cosa c’era di là.

"Il presepe", tradizione e storia della sua nascita.


Il presepe (o presepio) è una rappresentazione della nascita di Gesù, derivata da tradizioni medievali.
Il termine deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia, ma anche recinto chiuso dove venivano custoditi ovini e caprini composto da prae = innanzi e saepes = recinto, ovvero luogo che ha davanti un recinto.

Il primo vero presepe della storia fu creato nella chiesa di Santa Maria Maggiore, a Roma. Questa usanza divenne così popolare che presto tante altre chiese vi aderirono. Ognuna creava un presepio particolare ed unico. Le scene della natività erano spesso ornate con oro, argento, gioielli e pietre preziose.

Anche se molto popolare tra le classi più ricche, questa opulenza era quanto di più distante dal significato della nascita di Gesù.

Dobbiamo il "nostro" presepe attuale a San Francesco d'Assisi, che nel 1224 decise di creare la prima Natività come era veramente descritta nella Bibbia. Il presepe che San Francesco creò nel paese di Greccio, era fatto di figure intagliate, paglia e animali veri. Il messaggio era diretto, e poteva essere capito e recepito da tutti, ricchi e poveri. La popolarità del presepe di San Francesco crebbe fino ad espandersi in tutto il mondo.

In Francia si chiama Crèche, in Germania Krippe, in Spagna e America Latina si chiama Nacimiento, nella Repubblica Ceca si dice Jeslicky, in Brasile si dice Pesebre, e in Costa Rica si dice Portal.

Il mago di Natale.


S'io fossi il mago di Natale farei spuntare un albero di Natale in ogni casa, in ogni appartamento dalle piastrelle del pavimento, ma non l'alberello finto, di plastica, dipinto che vendono adesso all'Upim: un vero abete, un pino di montagna, con un po' di vento vero impigliato tra i rami, che mandi profumo di resina in tutte le camere, e sui rami i magici frutti: regali per tutti.

Poi con la mia bacchetta me ne andrei a fare magie per tutte le vie. In via Nazionale farei crescere un albero di Natale carico di bambole d'ogni qualità, che chiudono gli occhi e chiamano papà, camminano da sole, ballano il rock an'roll e fanno le capriole. Chi le vuole, le prende: gratis, s'intende.

In piazza San Cosimato faccio crescere l'albero del cioccolato; in via del Tritone l'albero del panettone in viale Buozzi l'albero dei maritozzi, e in largo di Santa Susanna quello dei maritozzi con la panna. Continuiamo la passeggiata? La magia è appena cominciata: dobbiamo scegliere il posto all'albero dei trenini: va bene piazza Mazzini?

Quello degli aeroplani lo faccio in via dei Campani. Ogni strada avrà un albero speciale e il giorno di Natale i bimbi faranno il giro di Roma a prendersi quel che vorranno. Per ogni giocattolo colto dal suo ramo ne spunterà un altro dello stesso modello o anche più bello.

Per i grandi invece ci sarà magari in via Condotti l'albero delle scarpe e dei cappotti. Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono che posso fare?
Non ho che auguri da regalare: di auguri ne ho tanti, scegliete quelli che volete, prendeteli tutti quanti.(Gianni Rodari)

Arriva la befana.

Ecco arriva la befana con il naso a banana Sale sopra alla sua scopa per girare tutta l'Europa e con la veste rattoppata
Si farà una gran sudata.. Nel suo sacco porterà sorrisi, amore e serenità volando sola nel ciel stellato correrà a perdifiato e ai piccini donerà balocchi e leccornie in quantità. Avviciniamoci dunque ai camini.. Giovani, anziani, adulti e piccini.

E’ tempo di auguri, ma soprattutto è tempo per rallentare un

po’, fermarsi, osservare, ascoltare, riflettere e pensare, raccogliere ad udienza le sensazioni, le emozioni. Questo Natale fatti un bel regalo davvero: concediti del tempo per fare qualcosa che hai accantonato da tempo, non un dovere, ma una cosa che ti rende felice, che ti fa sentire vivo, che ti fa brillare. Può essere qualsiasi cosa. Non deve essere una cosa eccezionale per il mondo, deve essere eccezionale per te. E poi condividila con chi ami, o con chi non conosci, regalala al mondo intero, in qualsiasi modo, non importa come, e poi lascia che le persone che l’hanno accolta ti regalino le loro emozioni, ti arricchiranno. Ama quello che fai, con passione viscerale, con sfrenata gioia, è qualcosa di contagioso e chi ti osserverà ne rimarrà incantato. Divertiti, sogna, emozionati. Non aver paura di essere te stesso, sei un essere unico e speciale che può brillare come una gemma al sole, brilla! Lascia che la luce brilla nel tuo cuore si accenda forte dentro di te e irradi il mondo. Tra poco è Natale! Tanti Auguri!

Ti auguro un Natale da ricordare, che ti procuri emozioni..

tali da durare 365 giorni, che ti dia l'immaginazione necessaria per sognare ancora, che ti permetta di venire fuori ed essere te stesso senza remore, che ti doni il coraggio di osare, che ti permetta di vivere come speri e come meriti, che ti dia la forza necessaria per portare a termine ogni tuo progetto, che ti porti un nuovo lavoro, che ti dia una famiglia unita, che ti restituisca la libertà delle tue azioni e dei tuoi pensieri, che ti restituisca la pace, a te che sei in guerra, deponi le armi, questa vita va affrontata disarmati, con la sola forza del cuore, che ti doni la salute che ti manca, un nuovo amore... Ti auguro un Natale che sia, un nuovo inizio, una nuova rinascita, una speranza rinnovata, una resurrezione inaspettata. Che alla stazione delle ostilità abbandonate possa giungere il treno che ti conduca verso la serenità.
Asciuga le tue lacrime, basta piangere... ti auguro che la felicità sia il fazzoletto che dissolva tutte le tue sofferenze. Ti auguro un sospiro di sollievo, la pelle d'oca, un sorriso schietto... svestiti della tua corazza, sii cuore, sii anima... forse questo ti procurerà qualche sofferenza...ma non credi che la vita sia speciale proprio perché ha mille incantevoli sfumature? Ti porto in dono l'armonia in una scatola a forma di cuore, infiocchettata con la speranza e tanti nastrini luminosi... Ti auguro un Natale da riporre nei ricordi migliori, quelli che non sfumano mai perché hanno procurato emozioni che perpetuano il loro eco sul tuo animo... Ti auguro il meglio... perché? Semplicemente perché sei speciale, come una goccia di pioggia che irrora il mare... Buon Natale.

Per Natale non voglio luci colorate che illuminino..

Per Natale non voglio luci colorate che illuminino strade agghindate, ma pensieri felici che illuminino i cuori degli amici.

Per Natale non voglio omini di rosso vestiti che si fingono divertiti, ma guance dipinte di rosso per i troppi sorrisi a più non posso! Per Natale voglio che un abbraccio avvolga il tuo cuore te lo donerò con tutto il mio amore.


(Stephen Littleword)

Un abete speciale quest’anno mi voglio fare, un albero..

di Natale di tipo speciale, ma bello veramente.
Non lo farò in tinello, lo farò nella mente, con centomila rami e un miliardo di lampadine, e tutti i doni che non stanno nelle vetrine. Un raggio di sole per il passero che trema, un ciuffo di viole per il prato gelato, un aumento di pensione per il vecchio pensionato. E poi giochi, giocattoli, balocchi quanti ne puoi contare a spalancare gli occhi: un milione, cento milioni di bellissimi doni per quei bambini che non ebbero mai un regalo di Natale, e per loro ogni giorno all’altro è uguale, e non è mai festa. Perché se un bimbo resta senza niente, anche uno solo, piccolo, che piangere non si sente, Natale è tutto sbagliato. (Gianni Rodari)

Il Natale nel nostro cuore dovrebbe durare tutto l'anno, non..

soltanto per un giorno.
L’amare, il condividere, il dare, non bisogna metterli poi da parte come le palline, le luci e i fili d’argento in qualche scatola su qualche scaffale, perchè il bene che fai per gli altri è bene che fai a te stesso.

“E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e..


gli tendi la mano.. E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza.. E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri.”(Madre Teresa di Calcutta)

Lasciate che i bambini vivano un sogno ad..

occhi aperti. Luci, colori, angeli e frutta colorata da appendere all’albero di Natale.
Per una notte o forse qualcuna in più si potrà costruire un mondo più luminoso, immaginare cose belle, tuffarsi in atmosfere mozzafiato. Queste sono le piccole cose grandi che, porteremo nel cuore da adulti, per essere un po’ più sorridenti, un po’ più felici. (Stephen Littleword)

Voglio un Natale vero. Niente...


Niente pacchi infiocchettati, buste griffate con doni chic bottiglie di vini pregiati. Voglio un Natale vero quello fatto di valori e sentimenti, quello che è fare insieme il presepe con l'agnello che non stà mai in piedi perché ha la gamba rotta oppure uno dei re magi ha perso il suo dono chissà dove. Voglio il Natale che nella mattina del 25 ti alzi e senti l'odore della cucina che riempie la casa con tutti che parlano e ridono voglio solo un Natale d'amore.
(Donatella Fantauzzi)

Il Natale ci sa ricordare la bellezza dei piccoli gesti..


e le attenzioni per le persone a cui teniamo, solo per questo è una gioia del cuore sapere che sia una tradizione. Lasciarsi abbagliare dal pensiero che sia solo una festa consumistica è tutta una scusa per i cuori aridi che non sanno capire che, anche un piccolo pensiero anche fatto con le proprie mani, puo’ scaldare il cuore.(Stephen Littleword)

FRA POCO E’ NATALE! E, in questa..


FRA POCO E’ NATALE! E, in questa occasione davvero speciale, viene a noi tutti, ed è più che naturale, sperare che il bene trionfi sul male! Ma il 6 Gennaio, giorno d’Epifania, tutti lo sanno, le feste porta via, spariscono le speranze e sfuma la poesia! Resta un dubbio: è stato sogno o fantasia?
Spero invece che davvero sulla Terra non debba scoppiare più alcuna guerra si possa sol parlar di pace e d' amore, per fare in tal modo felice ogni cuore ! Mi aspetto un sorriso da tutta le gente ed auguro a tutti una vita splendente, che regni l'amore e spero che duri.. Fra poco è Natale! A tutti: Auguri!

E’ tempo di auguri, ma soprattutto è

tempo per rallentare un po’, fermarsi, osservare, ascoltare, riflettere e pensare, raccogliere ad udienza le sensazioni, le emozioni. Questo Natale fatti un bel regalo davvero: concediti del tempo per fare qualcosa che hai accantonato da tempo, non un dovere, ma una cosa che ti rende felice, che ti fa sentire vivo, che ti fa brillare. Può essere qualsiasi cosa. Non deve essere una cosa eccezionale per il mondo, deve essere eccezionale per te. E poi condividila con chi ami, o con chi non conosci, regalala al mondo intero, in qualsiasi modo, non importa come, e poi lascia che le persone che l’hanno accolta ti regalino le loro emozioni, ti arricchiranno. Ama quello che fai, con passione viscerale, con sfrenata gioia, è qualcosa di contagioso e chi ti osserverà ne rimarrà incantato. Divertiti, sogna, emozionati. Non aver paura di essere te stesso, sei un essere unico e speciale che può brillare come una gemma al sole, brilla! Lascia che la luce brilla nel tuo cuore si accenda forte dentro di te e irradi il mondo. E’ Natale! Auguri!

Trullallero trullallà i regali quest'anno non li posso


fa..E tu nun me sta a stressà perchè de sordi nun ce ne staaaaaa..lalala.

Ho preso 12 mesi completi li ho puliti accuratamente da..

Ho preso 12 mesi completi li ho puliti accuratamente da ogni amarezza, odio, invidia. Ho tagliato ogni mese in 31 pezzi diversi. Vi ho aggiunto i seguenti ingredienti: un pizzico di fede, un pizzico di coraggio, e un pizzico di lavoro. Ho pure aggiunto a ciascuno un po’ di speranza fedeltà e gentilezza. Ho mescolato bene con una parte di preghiera, una di meditazione e una di applicazione. Ho condito con una presa di buonumore, ironia, e una abbondante dose di ottimismo. Ho messo il tutto in un recipiente d’amore cuocendolo al calore della felicità.
Auguri Speciali per questo anno nuovo 2016!

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