Nove cose che tua madre ti tiene nascoste. Questo ti farà piangere!


Loro ci mettono al mondo e da questo momento il loro unico pensiero è il nostro benessere. Se abbiamo abbastanza da mangiare, se indossiamo abiti caldi, se siamo puliti e ordinati, se abbiamo messo in ordine la camera, rifatto il letto… Le nostre madri sono sempre lì per noi. Sembra quasi ovvio che non abbiano altro interesse a cuore che la nostra felicità. Molte volte, però, dimentichiamo che anche le mamme sono persone, animate da desideri propri e con una propria vita, e che spesso si mettono al secondo posto perché il loro amore per i figli è più grande e perché si preoccupano più per loro che per se stesse. É arrivato il momento di svelare tutti i segreti che ciascuna mamma porta con sé, ogni giorno, pensando ai propri figli.

1. Tu sei il motivo per cui ha pianto tanto. Ha pianto dalla gioia, appena ha saputo che era incinta. Ha pianto dalla felicità quando finalmente ti ha tenuto tra le mani. Ha pianto di preoccupazione quando le cose non andavano bene e di orgoglio per ogni nuovo passo che hai fatto sul cammino della vita.

2. Anche lei vuole l’ultima fetta. Ma, naturalmente, ti dice che è piena quando si accorge che tu vuoi ancora mangiare. Per amore puro nei tuoi confronti, la cede. E non si limita a darti l’ultima fetta di torta, ma molto di più nella vita in generale.

3. É sempre preoccupata per te. Anche prima che tu nascessi, ha fatto di tutto per preservarti dalle cose brutte. Quando rimanevi fuori fino a tardi, ti ha aspettato. Non per disturbarti, ma per assicurarsi che tu stessi bene. Non importa se sta male o se ha il cuore infranto. Lei sarà sempre al tuo fianco. Sempre.

4. Ha sofferto. Di tanto in tanto. La tua nascita ha rappresentato il dolore fisico più grande che una persona possa percepire. E anche i 9 mesi prima sono stati tutt’altro che facili. In seguito l’hai mordicchiata mentre ti allattava, le hai tirato i capelli, dato calci. Ma è sufficiente un tuo sorriso per farle dimenticare ogni cosa.

5. Lei non è perfetta. Forse le sue attenzioni alle volte ti danno ai nervi. Forse non ha fatto tutto bene come tu ti aspettavi. Ma cerca sempre di fare del suo meglio ed è sicuramente la maggior critica di se stessa.

6. Le piace guardarti. Per lei è incredibilmente difficile volgere lo sguardo altrove. Dopo che finalmente ti sei addormentato in una notte insonne, e poi svegliato di nuovo con un sorriso, in quella notte le si è scaldato tremendamente il cuore.

7. Quando hai pianto, le è crollato il mondo addosso. Ogni tuo singhiozzo è una pugnalata al cuore. Per lei non c’è niente di più importante che confortarti e renderti felice.

8. Lasciarti andare via è una perdita terribile. Lei sa fin dall’inizio che la tua vita sarà fatta di piccoli passi. Ogni passo è difficile per lei; si tratti del tuo primo amore o del primo appartamento in affitto. Quello che a te sembra un breve momento, per lei dura un’eternità. Ecco perché è così difficile.

9. Farebbe tutto di nuovo. Nonostante tutto il dolore e ciò che ha perso, l’amore e la gioia che nutre nei tuoi confronti sono sempre più grandi e importanti. Questo è il motivo per cui farebbe di nuovo tutto da capo. Perché lei ti ama. Quando vedi tua madre, dille quanto la ami. Oppure ringraziala. Questo le farà toccare il cielo con un dito. A volte è bene ricordarsi di tutto ciò che le madri fanno per noi e di quanto ci hanno aiutato nel cammino della vita affinché potessimo crescere e maturare. Condividi questi pensieri sulla persona migliore del mondo. (Fonte: Web)

2017: taglio sulle pensioni da gennaio, ecco quanto si perde...


Pensioni 2017: è in arrivo a gennaio un taglio alle pensioni che, seppur lieve, farà calare l’assegno pensionistico di tutti i pensionati in Italia. Si tratta del conguaglio negativo del 2017 calcolato sullo 0,1% dell’importo riconosciuto di diritto e pertanto i pensionati faranno bene a prender carta e penna e calcolare di quanto diminuirà la loro pensione per il prossimo anno.

Il conguaglio negativo sugli assegni pensionistici riguarda gli importi erogati ai pensionati nel 2015; un conguaglio una tantum che servirà a rimborsare quanto erogato erroneamente nei confronti dei pensionati negli anni passati.

Ma qual è il motivo del taglio alle pensioni nel 2017 e di quanto diminuiranno gli assegni? Causa della novità che non può certo far felici i pensionati è il conguaglio negativo dovuto all’inflazione. Per il prossimo anno dovrà essere recuperato lo 0,1% dell’importo erogato negli scorsi anni nei confronti dei pensionati a seguito della rivalutazione degli assegni pensionistici e più nello specifico, dovranno essere erogati gli importi eccessivi relativi al 2015.

Di quanto saranno tagliate le pensioni del 2017 e quanto perderanno i pensionati? Ecco dettagli, esempi e simulazioni dell’amara novità per i pensionati in arrivo a gennaio 2017.
Pensioni 2017: da gennaio tagli sull’assegno. Ecco perché e quanto si perde

Il conguaglio negativo sulle pensioni nel 2017 comporterà il taglio dell’assegno pensionistico dello 0,1% relativo agli assegni erogati nel 2015. La decisione di tagliare l’assegno pensionistico nei confronti della totalità dei pensionati è stata stabilita dopo il congelamento del recupero stabilito con la Legge di Stabilità 2014 quando, per effetto dell’inflazione, la rivalutazione dell’assegno pensionistico era già stata calcolata in negativo.

Nel 2017 non sono previsti rinvii e, pertanto, per i pensionati non sono in arrivo notizie positive. Il taglio ci sarà ma la consolazione è che l’importo non scenderà di molto.

Il calcolo di quanto si perderà a causa del conguaglio negativo dovrà essere effettuato sulla base del proprio importo di pensione 2017. L’unica certezza è che, oltre alla diminuzione a causa del conguaglio negativo, per il 2017 le pensioni saranno bloccate e non ci saranno rivalutazioni sull’assegno pensionistico.

A causa dell’indice di inflazione a zero, non subiranno modifiche gli importi del trattamento minimo, fissato a 501,89 nel 2017 e tanto meno per l’assegno sociale, che resterà pari a 448,06 euro al mese.

Ma quanto perderanno i pensionati? Ecco cosa comporterà il conguaglio dello 0,1% sulle pensioni e di quanto diminuiranno a gennaio 2017.
Pensioni 2017, da gennaio tagli sull’assegno: ecco quanto si perde

Il taglio della pensione a gennaio 2017 dovrà essere calcolato nella misura dello 0,1% del proprio assegno pensionistico. Gli effetti dell’inflazione e la rivalutazione a zero comporterà l’inevitabile diminuzione dell’assegno pensionistico ma, a consolare i pensionati, è la notizia che si tratterà di un importo esiguo.

Per quel che riguarda la platea di pensionati con pensione lorda di 1.400 euro, ovvero un’ampia fetta della popolazione, la perdita che si registrerà a partire da gennaio 2017 sarà in totale di 18,60 euro all’anno, compresa la tredicesima mensilità erogata nel mese di dicembre.

Discorso diverso per le pensioni di importo maggiore: la perequazione è calcolata al pieno per le pensioni fino a 3 volte l’importo dell’assegno minimo, al 95% per quelle da 3 a quattro volte, al 75% per quelle da quattro a cinque volte, al 50% da cinque a sei volte il minimo e al 45% per quelli superiori a 6 volte il trattamento minimo.

In sostanza, per i pensionati con assegni compresi tra 1.400 euro e fino a 3.000 euro la perdita sarà compresa tra 18 e 20 euro in totale; per le pensioni più alte, ovvero su un assegno medio di 3.000 euro, il taglio sarà dello 0,095% ovvero di 37,05 euro.

L’importo è, in sostanza, proporzionalmente diminuito sulla base dell’ammontare dell’assegno pensionistico, con un taglio inferiore per quel che riguarda le pensioni di importo maggiore.

Discorso diverso, invece, per le pensioni d’oro, ovvero quelle superiori al trattamento minimo di 14, 20 e 30 volte. Non si applicherà il contributo di solidarietà rispettivamente del 6%, del 12% e del 18% e pertanto gli assegni aumenteranno, tornando all’importo pieno.

Oggi è il Blue Monday, il giorno più triste dell’anno: ecco perché...


Oggi è il Blue Monday, ovvero il giorno più triste dell’anno, che cade ogni terzo lunedì di gennaio.

Nel Regno Unito la “ricorrenza” viene presa molto sul serio, tanto che è stato calcolato che in questa giornata aumenta il numero di assenze dal lavoro.

A calcolare la data “critica” è stato Cliff Arnall, uno psicologo dell’Università di Cardiff, che tramite una complicata equazione (che considera numerose variabili tra cui il meteo, i sensi di colpa per i soldi spesi per i regali di Natale, il calo di motivazione dopo le Feste) è riuscito a stabilire che questo è proprio il giorno più triste dell’anno. C’è da dire però che l’università ha da tempo preso le distanze da Arnall, e nel corso degli anni è emerso come la formula originale fosse stata elaborata dall’agenzia di pubbliche relazioni londinese Porter Novelli: era l’inizio del 2005 quando la compagnia di viaggi Sky Travel decise di promuovere un’iniziativa per convincere i propri clienti che la loro eventuale tristezza aveva un fondamento scientifico, e che per questo la si poteva combattere con una bella vacanza.

Già gennaio è da molti considerato come il mese più faticoso dell’anno, ma il terzo lunedì del mese la situazione peggiora, spiegava Arnall. A contribuire sarebbero una serie di influssi negativi: il tempo uggioso e il freddo, il fatto che Natale sia ormai solo un ricordo e la consapevolezza che i buoni propositi del nuovo anno sono, come sempre, una chimera. Inoltre stanno arrivando i conti delle ‘spese allegre’ di Natale e l’estate appare ancora lontana. Arnall aveva codificato tutto in una formula e messo tutto insieme: meteo, debiti (la differenza tra debito accumulato e la nostra capacità di pagare), giorni che ci separano dal Natale, giorni in cui già abbiamo ‘saltato’ i buoni propositi di Capodanno, livello di motivazione. Il risultato è un senso di fallimento e di assoluta sfiducia nel superare gli eventi; a ciò si aggiunga il fatto che è pure lunedì, ovvero l’inizio della settimana lavorativa. Come superare tutto ciò? Arnall consigliava per esempio di guardare un film divertente, chiamare gli amici e mangiare insieme, magari contattando persone non frequentate da mesi o anni.
Gli psichiatri in questo particolare giorno invitano a vivere anche la tristezza come un’emozione in qualche modo da rivalutare. ”Si gioca sicuramente sul giorno di questa particolare ‘ricorrenza’, infatti cadendo di lunedì le persone sono evidentemente di umore peggiore. Forse diverso sarebbe l’atteggiamento se il Blue Monday si celebrasse di sabato o domenica,” dichiara il presidente della Società italiana di psichiatria (Sip) Claudio Mencacci. ”Anche la tristezza è un’emozione, dunque viviamola come tale e questa giornata, in un certo senso, la rivaluta”. Cosa ben differente, ”è parlare di depressione, che è una vera patologia per la cui cura si fa ancora troppo poco. Di depressione bisogna parlare di più, mettendo in campo misure mirate”.


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...