Torino: Ragazzina 17enne coinvolta in sedute spiritiche per stupri di gruppo...


TORINO: Ragazzina 17enne nella rete dell’ex prof mago santone: 3 arresti a Torino, sedute spiritiche e stupri di gruppo.

Sedute spiritiche per compiere abusi. Tre arrestati, le vittime sarebbero un centinaio I filmati e i ricatti Gli incontri registrati in mille video che servivano anche come strumento di ricatto La denuncia È stata la giovane a denunciare a un consultorio comunale le violenze subite.

«Magie, riti esoterici o sedute spiritiche sono la copertura per chi vuole fare sesso a buon mercato». Ne era convinto il pittore torinese Lorenzo Alessandri, maestro del Surrealismo indicato, fin quando è stato in vita, come il capo dei satanisti italiani (lui ha sempre negato: «Sono cattolico - diceva -, credo in Dio, quindi anche a Lucifero»

Le sue parole sono la chiave per comprendere l’ultima incredibile vicenda accaduta a Torino, città dalla tradizione esoterica secolare. Tre persone sono state arrestate e venti indagate perché, con la promessa di purificazioni di varia natura, inducevano le loro vittime, donne, qualche uomo e molte ragazzine, a partecipare a riti magici che si concludevano con stupri di gruppo e violenze sessuali. Le vittime sarebbero un centinaio, più di mille i video registrati dai santoni che documentano le liturgie esoteriche. Proprio quei filmati sarebbero stati usati per ricatti ed estorsioni.

Sono finiti in manette Paolo Meraglia, 69 anni, professore di matematica a riposo, il suo vice, Biagino Viotti, di 73, già candidato alle elezioni politiche per la list a dei Pensionati, e M.F., un ragazzo di 22 anni, fidanzato di una 17enne che il giovane non avrebbe esitato a consegnare nelle mani dei due santoni per una sorta di «Ius primae noctis». È stata la ragazza, Angela (il nome è di fantasia), dopo aver subìto una serie di violenze, a recarsi presso un consultorio comunale per denunciare gli stupri: «Quei due vecchi mi hanno drogata e poi violentata». Poi ha inviato una mail confessione al quotidiano La Stampa : «All’inizio mi fidavo di loro, pensavo potessero aiutarmi».

Nei riti, Angela era al centro dell’attenzione dei componenti della setta, vi era anche la madre del suo fidanzato, che faceva da «ancella». «Nel gruppo - hanno spiegato i dirigenti della Squadra mobile Marco Martino e Fulvia Morsaniga -, ognuno ricopriva un ruolo. C’erano i maestri, gli apostoli, le vestali, i catalizzatori e le ancelle». Ogni trattamento, come documentato nei video girati in due appartamenti della città, terminava con rapporti sessuali di gruppo, con tanto di candele e fumi d’incenso. Sesso, violenze, stupri, incesti e psicofarmaci, secondo le formule pronunciate dal santone, erano le pratiche per allontanare il malocchio: «Per il potere di questi angeli - ripete Meraglia nei video -, io indosso questa potente missione e grazie ad esi porterò al successo le cose che ardo dal desiderio di compiere».

Incredulo il figlio del sedicente mago che vive con la madre in un palazzo popolare di Moncalieri: «Mai avuto sospetti, mio padre ha altri interessi». Come quello della musica: anni fa il mago aveva inciso un 45 giri in vinile, Dolcemente Laura , cover sulle note di Una rotonda sul mare dove Meraglia imita Fred Bongusto. Le indagini, coordinate dai pm Fabiola D’Errico e Marco Sanini, sono all’inizio e non si escludono altri arresti. L’avvocato Elena Beltramo, che difende Paolo Meraglia, si limita a dire: «Siamo solo in fase istruttoria». (Fonte: CORRIERE DELLA SERA www.corriere.it/cronache)

Ancora sui benefici del caffè: il caffè proteggerebbe il cervello...


Ancora sui benefici del caffè: il caffè proteggerebbe il cervello dall'avanzare della demenza dell'Alzheimer.

Alzheimer, il caffè aiuta a prevenire la demenza. Merito della caffeina, che sembrerebbe in grado di azionare un enzima difensivo che protegge il cervello chiamato ‘NMNAT2’ e solo di recente scoperto come un’arma molecolare importante contro la formazione di aggregati tossici nelle cellule nervose.

La notizia arriva da uno studio condotto presso e l’Indiana University e pubblicato sulla rivista Scientific Reports. Solo di recente in un altro lavoro pubblicato sulla rivista Plos Biology sono stati scoperti gli effetti protettivi di NMNAT2 contro l’Alzheimer. Inoltre un altro studio pubblicato sulla rivista The Journals of Gerontology, Series A: Biological Sciences and Medical Sciences dimostrava che consumare abitualmente caffè o altre bevande contenenti caffeina protegge dalla demenza.

In questo nuovo studio gli esperti americani hanno testato quasi 2000 molecole attive, tra cui la caffeina, per selezionare quelle con un ruolo nell’aumentare la produzione di NMNAT2. Di tutte le molecole testate, la caffeina è risultata il più potente attivatore della produzione di NMNAT2. Testata su topolini a rischio di demenza perché geneticamente incapaci di produrre quantità idonee di NMNAT2, la caffeina ha riportato il cervello degli animali a una quantità normale di enzima.

Lo studio apre la strada a nuove possibilità terapeutiche basate appunto sulla caffeina e su composti affini: altre 23 molecole tra tutte quelle studiate hanno dimostrato una sia pur minore efficacia nell’aumentare la produzione dell’enzima protettivo.

Sanità: la beffa dei ticket, alcune regioni pagano il quadruplo rispetto ad altre...


Gli squilibri Nord-Sud su analisi e visite specialistiche. Allarme falsi esenti. Ma tra i motivi c'è anche la crisi.

Tutti lo criticano, lo vorrebbero cancellare, lo accusano di allontanare i malati dal sistema sanitario pubblico, eppure le Regioni non potrebbero farne a meno. L'odiato ticket dà alle casse della sanità locale un po' di respiro, facendo entrare soldi freschi in fondi sempre più spompati. Il problema è che la tassa non assicura introiti uguali per tutti. I dati di Agenas, l'Agenzia nazionale delle Regioni, rivelano grandi differenze di incasso per le varie realtà locali e quindi di spesa pro capite. A pagare meno sono gli abitanti delle regioni del Sud, dove le false esenzioni sono più diffuse ma anche dove la crisi batte più duramente. I siciliani sborsano in media 8,7 euro, i veneti 36,2.

Non solo, analizzare il gettito del ticket per la specialistica (visite, analisi e esami) permette di capire quanto lavora il sistema sanitario nazionale. La risposta? Sempre meno. L'attività si è contratta: tra il 2012 e il 2015 la spesa dei pazienti italiani è calata del 9%, arrivando a un miliardo e 400 milioni di euro. E questo malgrado ogni tanto qualche Regione ritocchi verso l'alto le tariffe, spesso assai diverse da una all'altra. Non è facile dire perché sono state richieste meno prestazioni pubbliche. Secondo alcuni osservatori, i pazienti si sono spostati nel privato puro, dove non ci sono le liste di attesa e talvolta si spende lo stesso o addirittura si risparmia rispetto al costo del ticket. Però anche i dati, sempre di Agenas, sulla libera professione intramoenia, che è a pagamento, raccontano di un calo di prestazioni del 9%. E allora, a voler essere ottimisti, potrebbe esserci anche un po' più di appropriatezza nelle prescrizioni, cioè un'attenzione di medici e pazienti a evitare gli esami inutili.

L'unica grande Regione a non aver visto un calo degli introiti da ticket sulla specialistica nel 2015 rispetto al 2012 è l'Emilia-Romagna, che ha segnato un +4,8%. I suoi cittadini spendono in media quasi 36 euro l'anno per la tassa su esami e visite. Il dato pro capite è in linea con quelli di Toscana, Veneto, Friuli, Trento e Bolzano. Al Sud cambia tutto, e c'è chi non arriva nemmeno ai 10 euro, come Campania e Sicilia, o li sorpassa di poco, tipo Puglia e Calabria. Altri stanno comunque sotto ai 23 euro di media spesi in Italia. Il sospetto è che le regioni meridionali siano zavorrate dalle esenzioni, che possono essere per patologia, invalidità o reddito-età (riguardano chi ha meno di 6 o più di 65 anni e un reddito familiare sotto i 36mila euro). Si stima che in certe realtà addirittura l'80% di coloro che si rivolgono alla sanità pubblica abbiano un certificato di esenzione, un dato enorme che fa pensare a una alta diffusione di falsi esenti. Finisce così che la Campania incassi in un anno 56 milioni di euro e l'Emilia Romagna, che ha oltre un milione di abitanti in meno, 159 milioni. La Regione che più avrebbe bisogno di soldi ne vede entrare molti meno.

Tra falsi esenti, tariffe ballerine e bilanci in difficoltà si è completamente perso il significato iniziale dei ticket. "Sono nati come strumento per migliorare l'efficienza, rendere le prescrizioni più appropriate e dare equità al sistema", dice Francesco Bevere, direttore generale di Agenas: "Ora dobbiamo evitare che un eccesso di ticket allontani le persone dal servizio pubblico. Inoltre non dovrebbero esserci queste differenze tra i diversi territori regionali". Secondo il direttore dell'agenzia "sarebbe utile ridefinire la regolazione dei ticket, così da consentire da una parte una possibilità di applicazione differenziata a seconda delle regioni, e dall'altra, soprattutto nelle realtà in piano di rientro, stabilire tetti
massimi di spesa a salvaguardia dell'accesso alle prestazioni che sono nei livelli essenziali di assistenza. Così da evitare che chi non ha reddito sufficiente si allontani da cure importanti". Ma di una riforma del ticket si parla senza arrivare a risultati ormai da troppo tempo.

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